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Mediobanca convoca assemblea e conferma dividendo a 0,27 euro

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Mediobanca convoca assemblea e conferma dividendo a 0,27 euro

MILANO

Il consiglio di amministrazione di Mediobanca approva il bilancio e convoca per il 28 ottobre l’assemblea degli azionisti. Questo mentre il secondo azionista della banca di piazzetta Cuccia, Vincent Bolloré, svaluta il pacchetto dell’8% detenuto nell’istituto milanese.

Ieri si è riunito il board di Mediobanca per l’approvazione del bilancio dell’ultimo esercizio che ha visto la banca segnare un utile di 288 milioni, mentre il gruppo ha registrato un risultato netto di 605 milioni. Da qui la scelta della distribuzione di un dividendo di 0,27 euro il cui pagamento è uno dei punti all’ordine del giorno dell’assemblea di fine ottobre insieme all’approvazione del bilancio. Un appuntamento, quest’ultimo, nel corso del quale si procederà anche alla nomina di un consigliere dopo che la scorsa settimana Massimiliano Fossati, chief risk officer di Unicredit, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di amministratore di Mediobanca. La nomina, peraltro, dovrà passare del patto di sindacato, in agenda il 27 ottobre, un giorno prima dell’assemblea.

Sullo sfondo, poi, ci sono le svalutazioni dei titoli di piazzetta Cuccia da parte del gruppo Bolloré. Come anticipato da Radiocor IlSole24Ore, la relazione sui conti semestrali del gruppo francese sottolinea che «la revisione del valore di utilizzo sulla quota in Mediobanca ha portato a riconoscere una svalutazione di 36 milioni di euro al 30 giugno» scorso. A fine semestre, il valore della quota in piazzetta Cuccia contabilizzato a patrimonio netto era di 619,5 milioni contro un valore di mercato di 359,2 milioni. Viene, tra l’altro, constatato un «badwill» di 2,3 milioni sui titoli Mediobanca acquistati nel primo semestre dell’anno, quando la partecipazione è salita dal precedente 7,9% all’attuale 8%. La relazione, che classifica Mediobanca tra «le entità sotto influenza considerevole», evidenzia che il gruppo Bolloré è il secondo azionista della banca, con 3 rappresentanti sui 18 componenti del cda e precisa che escluso l’autocontrollo la quota è pari all’8,2%, oltre a rappresentare il 25,8% del patto tra soci che riunisce complessivamente il 31% del capitale Mediobanca. Il valore di utilizzo della quota - spiega poi la relazione - è calcolata a partire da un’analisi che si fonda su molti criteri ed è superiore alla quotazione di Borsa.

Nei conti semestrali del gruppo guidato da Vincent Bolloré figura anche una svalutazione di 5,8 milioni sulla partecipazione dello 0,13% in Generali, che è invece catalogata tra i titoli disponibili per la vendita. Di gran lunga la principale partecipazione del gruppo Bolloré è quella in Vivendi, che a fine dello scorso giugno era del 15,3%, per un valore contabile netto di 3,3 miliardi contro i 3,9 miliardi del 14,3% detenuto al 31 dicembre 2015. Sui titoli Vivendi è stata riconosciuta una minusvalenza di 456,6 milioni di euro a patrimonio netto che «non è nè significativa nè durevole in base ai criteri del gruppo», precisa la relazione. Complessivamente il valore di Borsa del portafoglio di titoli quotati detenuto dal gruppo francese a fine giugno valeva 4,2 miliardi di euro contro 4,9 miliardi alla fine del 2015.

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