Finanza & Mercati

Blackberry non produrrà più smartphone

  • Abbonati
  • Accedi
cambio di stagione

Blackberry non produrrà più smartphone

È come se la Ferrari annunciasse di non fare più auto rosse. Come se la Bianchi dicesse che non fa più bici. Dopo l’ennesima trimestrale così così Blackberry ha annunciato che non produrrà più smartphone, ma si concentrerà sullo sviluppo di software. Stop. Fine della storia per gli iconici smartphone a tastiera del marchio della mora canadese che permettevano di leggere le mail sullo schermo del telefonino, che sono stati fino a pochi anni fa, per la loro facilità di uso, il riferimento della classe dirigente di mezzo mondo. I telefonini a tastiera non scompariranno del tutto. Lo sviluppo e la produzione del classico smartphone Bb passerà a una società indonesiana, la PT Tiphone che fabbricherà in subappalto i dispositivi Blackberry in Asia.


In principio si chiamava Research In Motion, meglio nota come RIM.
Società canadese fondata nel 1984 da Mike Lazaridis a Waterloo (Ontario) assieme all'amico d'infanzia Doug Fregin e più tardi insieme al compagno di studi Michael Barnstijn. Il primo lavoro dell'azienda fu commissionato da General Motors per la quale svilupparono un nuovo progetto di automazione e informazione applicato al processo produttivo.

Negli anni Novanta Rim lavora alla tecnologie wireless. Per poi cominciare a produrre i primi dispositivi portatili smartphone, che erano dei cercapersone con agenda e messaggistica con il marchio BlackBerry Limited. Da lì per un paio di decenni i telefonini della mora, nel periodo post Nokia, sono diventati il riferimento di mercato.

Fino all’arrivo dei coreani e dei concorrenti asiatici e delle tecnologie touch screen che lentamente, ma inesorabilmente, da un giorno all’altro, hanno fatto percepire questo prodotto - peraltro facile da utilizzare e veloce - del passato. La notizia di oggi era già scritta nella realtà. È solo, in certo senso, la ratifica di una situazione di fatto già nota. Blackberry ha deciso di cambiare pagina, e forse fa bene perché punta a nuovi servizi e a innovare senza aver paura di mutare completamente.

La trimestrale appena annunciata ha sorpreso in positivo gli investitori, arrivando al pareggio per quanto riguarda i profitti adjusted, cosa che ha convinto il produttore canadese di smartphone a rivedere al rialzo le stime per l'intero anno. Questo sta facendo volare il titolo a Wall Street, dove le azioni nel premercato guadagnavano quasi il 7% e si avviano a iniziare la seduta ai massimi da gennaio, dopo avere ceduto il 15% finora nel 2016.

Nei tre mesi al 31 agosto, Blackberry ha riportato perdite nette per 372 milioni di dollari, -71 centesimi per azione, contro l'utile per 51 milioni, 24 centesimi per azione, dello stesso periodo dell'anno scorso. Escludendo le voci straordinarie, il gruppo è arrivato al breakeven, mentre gli analisti attendevano perdite per 5 centesimi per azione. Il fatturato è calato da 490 a 334 milioni di dollari, in questo caso peggio dei 392 milioni previsti.

Per l’intero anno Blackberry attende ora un valore adjusted compreso tra il pareggio e la perdita di 5 centesimi per azione, mentre gli analisti attendono un rosso da 16 centesimi. «Le fondamenta finanziarie sono solide e l'orientamento verso il software sta guadagnando slancio. La strategia sta raggiungendo un punto di svolta», ha detto l'amministratore delegato John Chen. La società ha anche fatto sapere che il direttore finanziario James Yersh lascerà il gruppo per motivi personali e sarà sostituito da Steven Capelli. Blackberry sospenderà inoltre le attività di sviluppo interno di hardware, in modo da ridurre i requisiti patrimoniali e migiorare il ritorno sul capitale investito. Nel trimestre il margine lordo adjusted si è attestato al 62 per cento.

© Riproduzione riservata