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Commerzbank taglia 9.600 posti, stop ai dividendi

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banche tedesche

Commerzbank taglia 9.600 posti, stop ai dividendi

Dividendi sospesi per coprire i costi di ristrutturazione da 1,1 miliardi, addio a 9.600 posti di lavoro (7.300 al netto delle nuove assunzioni), focalizzazione sul core business e passo indietro nel trading, con l'obiettivo di ottenere entro il 2020 un «sostenibile incremento della redditività». Commerzbank, la seconda banca tedesca, annuncia una "cura dimagrante" a tutto campo, che porterà in rosso i conti del terzo trimestre ma che, è l'auspicio del management, consentirà di ottenere ricavi tra i 9,8 e i 10,3 miliardi nel 2020, costi in calo a 6,5 miliardi e un ritorno sul capitale tangibile (Rote) almeno al 6 per cento.

In una nota pubblicata in risposta ai rumors di mercato, il consiglio di gestione dell'istituto ha infatti confermato di aver «presentato al consiglio di sorveglianza la bozza degli obiettivi finanziari e strategici al 2020». Il via libera definitivo al documento è atteso domani, dopo il confronto con la sorveglianza.

Stop ai dividendi, terzo trimestre in rosso dopo svalutazioni per 700 milioni
La ristrutturazione, spiega il comunicato, costerà all'incirca 1,1 miliardi e per coprire i costi «Commerzbank sospenderà per il momento il pagamento di dividendi e accantonerà tutti gli utili». Utili che tuttavia, almeno nel breve periodo, saranno decisamente limitati anche perché appesantiti dai 700 milioni di svalutazioni previsti in attesa dell'impairment test sull'avviamento e gli asset delle divisioni "Mittelstandsbank" e "Corporates & Markets", destinate a fondersi nell'ambito della ristrutturazione. Il terzo trimestre sarà di conseguenza in perdita, anche se l'istituto conta comunque di riuscire a chiudere l'intero 2016 con un «piccolo utile». Per il periodo luglio-settembre l'istituto stima un utile operativo allo stesso livello del secondo trimestre, mentre gli accantonamenti per perdite su crediti saranno «considerevolmente più alte che nei primi due trimestri a causa della continua debolezza del trasporto marittimo». A fine anno il Common equity tier 1 (che non risente delle svalutazioni) sarà circa al 12%, per poi salire ancora nel 2018 e portarsi oltre il 13% nel 2020. A fine piano il Rote è visto «almeno al 6%», la base costi sarà ridotta a 6,5 miliardi, portando il rapporto cost/income al 66 per cento. Tutti i target finanziari assumono uno scenario dei tassi «ancora impegnativo»: se il contesto dovesse invece migliorare e portarsi a livelli "normalizzati" Commerzbank vede ricavi 2020 oltre gli 11 miliardi, un rapporto cost/income pari circa al 60% e un Rote di «almeno l'8%».

Meno trading nell'investment banking, più efficienza
Commerzbank prevede anche di ridimensionare le attività di trading nell'investment banking, il tutto per ridurre «la volatilità degli utili e i rischi regolamentari, liberando capitale da investire nei segmenti core», ovvero "Private and small business customers" e "Corporate clients". Il tutto nell'ambito di un piano che, nelle intenzioni del management guidato dall'a.d. Martin Zielke, entro fine 2020 porterà Commerzbank a «incrementare la propria redditività in modo sostenibile, a concentrarsi nei suoi core business e a digitalizzare l'80% dei processi rilevanti, ottenendo così significativi miglioramenti dell'efficienza».

Presto il via alle trattative con i sindacati sugli esuberi
Quanto alla riduzione del personale, Commerzbank prevede di «avviare presto discussioni preparatorie» con i sindacati. Accanto al taglio di 9.600 posti di lavoro il piano prevede 2.300 nuove assunzioni, che porterebbero la riduzione netta dell'organico a 7.300 unità.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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