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Domanda boom per il BTp a 50 anni. Rendimento al 2,85 per cento

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TITOLI DI STATO

Domanda boom per il BTp a 50 anni. Rendimento al 2,85 per cento

L’attesa emissione del BTp a 50 anni emesso oggi per la prima volta dal Tesoro è stato collocato per un importo pari a 5 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,194 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all'emissione del 2,850%, pari a 52 punti base al di sopra del tasso del BTp trentennale con scadenza 2047. Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da sei lead manager: Banca Imi, BNP Paribas, Goldman Sachs, HSBC France, Jp Morgan e Unicredit e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager.Il nuovo titolo ha scadenza 1° marzo 2067, godimento 1° settembre 2016 e tasso annuo 2,80%, pagato in due cedole semestrali. Il regolamento dell'operazione è fissato per il prossimo 11 ottobre. La domanda, secondo fonti di mercato, è stata di oltre 18,5 miliardi, dunque ben superiore all’offerta.

Debutto positivo dunque per la nuova emissione del Tesoro italiano. Nonostante la lunga durata del titolo gli investitori hanno premiato l’emissione, attirati da un rendimento appertibile in un periodo di tassi vicini allo zero anche per le scadenze più lunghe.

Il collocamento è curato da Banca Imi, Bnp Paribas, Goldman Sachs, Hsbc, Jp Morgan e Unicredit. Quest'anno nell'area euro sono stati tre i paesi che sono andati sul mercato con bond a 50 anni, Spagna, Belgio e Francia, e in tutti i casi l'emissione si è fermata a 3 miliardi, sotto i 5 miliardi del Btp 50.

È in in un mercato dominato da tassi negativi per svariate migliaia di miliardi di bond in euro, che alimenta la caccia grossa al rendimento, che nasce il BTp a 50 anni: un titolo di Stato con una scadenza extra-lunga che soltanto qualche anno fa – al picco della crisi del debito sovrano 2011-2012 – sarebbe appartenuto a un altro mondo, quello della fantafinanza.

Il momento è in effetti molto favorevole: il crollo dei rendimenti, dovuto alle aspettative di bassa inflazione e al massiccio programma di acquisto di titoli di Stato della Bce (che per ora acquista BTp con vita residua fino a 30 anni, non oltre), sta spingendo investitori istituzionali e privati verso bond con rischi e rendimenti più elevati, e quindi con scadenze sempre più lunghe.

Il bacino al quale un BTp a 50 anni si può rivolgere dovrebbe essere in teoria innanzitutto quello delle compagnie di assicurazione e dei fondi pensione, che hanno orizzonti di lunghissimo respiro: ma Francia e Spagna che per prime hanno collaudato questa scadenza nelle emissioni dei titoli di Stato OaT e Bonos hanno in realtà scoperto che il pool dei sottoscrittori è molto più variegato. E opportunista. In un mondo dove il “buy-and-hold” (compra e detieni fino a scadenza) è in declino, soppiantato dal mordi e fuggi e dal “compra a prezzi bassi per rivendere al più presto a prezzi alti”, un BTp a 50 anni può ambire a diventare un titolo per tutti. In questi giorni di pre-marketing, persino la clientela retail a caccia di qualche cedola più alta del solito è stata contattata dalle banche per sondare un possibile interesse. L'importo e il rendimento verranno stabiliti a tamburo battente, e calibrati in risposta alla domanda di mercato e al rendimento dei BTp a 30 anni in circolazione.

Il nuovo BTP a 50 anni, che avrà scadenza 1 marzo 2067, è stato collocato attraverso un sindacato composto da banche specialist in titoli di Stato: Banca IMI S.p.A., BNP Paribas, Goldman Sachs Int. Bank, HSBC France, JP Morgan Securities PLC e Unicredit S.p.A. Il Tesoro ha anche fatto sapere che la struttura del nuovo titolo ricalcherà quella dei BTP nominali emessi regolarmente: cedole semestrali con tasso annuo fisso definito al momento del lancio del titolo e rimborso alla pari.

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