TOKYO – Il titolo di Samsung Electronics è balzato oggi del 4,5% alla Borsa di Seul alla notizia che il fondo di investimento americano Elliott Management ha chiesto al board varie misure di radicale riassetto per sprigionare maggior valore per gli azionisti di una società che capitalizza circa 230 miliardi di dollari.
Elliott – hedge fund fondato da Paul Singer - possiede lo 0,62% della società sudcoreana, che è nel mezzo non solo di una delicata fase di business (dopo i problemi di batterie del nuovo Galaxy Note 7) ma di una transizione di potere: il patriarca Lee Kun-hee,74 anni, è semi-ritirato per motivi di salute dopo un attacco cardiaco nel 2014 e il figlio Jay Y Lee, 48 anni, è considerato il leader di fatto del conglomerato, di cui è entrato formalmente nel board di recente.
Elliott chiede che la struttura societaria si divida in due: una holding di partecipazioni e una società operativa da quotare al Nasdaq. Vuole un dividendo speciale da 27 miliardi di dollari in favore dell'azionariato, in quanto la società siede su liquidità per circa 70 miliardi di dollari. Chiede una migliore governance, con altri tre membri indipendenti nel board. Non è chiaro se Elliott abbia già avuto contatti con altri azionisti (11 dei 20 principali soci sono istituzioni non coreane).
Elliott aveva cercato l'anno scorso, senza successo, di far deragliare la fusione di Samsung C&T con l'affiliata Cheil Industries. La sua iniziativa finisce anche per mettere sotto i riflettori il processo di successione familiare e il ruolo stesso della famiglia Lee nel più importante conglomerato coreano.
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