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Deutsche, big tedeschi in soccorso

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Deutsche, big tedeschi in soccorso

  • –Alessandro Merli

Washington

L’amministratore delegato di Deutsche Bank, John Cryan, è a Washington in queste ore per colloqui con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che il mese scorso ha presentato alla banca una richiesta di 14 miliardi di dollari come multa per scorrettezze nel collocamento di titoli cartolarizzati.

La banca aveva già dichiarato di non voler pagare l'intera somma e, in casi precedenti, le multe richieste a diverse banche americane sono state poi ridotte dopo un negoziato con le autorità Usa.

La visita di Cryan potrebbe rappresentare un punto di svolta di questo negoziato con l'intento di chiudere al più presto una vicenda che ha creato una enorme incertezza sulla più grande banca tedesca, facendo crollare il titolo in Borsa.

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Washington

Si rincorrono le indiscrezioni sulle opzioni che Deutsche Bank starebbe valutando per stabilizzare la situazione, mentre alle riunioni del Fondo monetario - anche se il tema non è nell’agenda ufficiale - la crisi del colosso bancario è al centro di tutte le discussioni di corridoio per il potenziale di rischio sistemico che la banca presenta.

Ieri mattina, nella conferenza stampa finale del G-20, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha risposto in modo stizzito alle parole pronunciate il giorno prima dal direttore generale del Fondo, Christine Lagarde, secondo cui la banca deve cambiare il suo modello di business. «Abbiamo molte istituzioni che si occupano di vigilanza e regolamentazione bancaria. Non è compito del Fondo monetario vigilare sulle banche», ha detto. Più diplomaticamente, il ministro cinese, Lou Jiwei, nel passare il testimone della presidenza del G-20 a Schaeuble, ha detto che non si è parlato di singole banche.

Circolano intanto numerose ipotesi sulle prossime mosse dei vertici della banca per cercare di normalizzare la situazione, rafforzando il capitale per far fronte alla multa americana, anche se ridotta, e ai costi delle altre vicende giudiziarie in cui è coinvolta. Nell’analisi dei supervisori europei, Deutsche Bank è uno degli istituti più deboli dal punto di vista patrimoniale. Secondo fondi di mercato, Deutsche Bank avrebbe avuto contatti informali con diverse banche d'investimento, che Cryan porterebbe avanti nella sua visita negli Usa, sulla possibilità di varare un aumento di capitale dopo l’accordo con il Dipartimento di Giustizia, probabilmente nel primo semestre 2017. Se il Governo tedesco ha ribadito anche ieri, per bocca del vicecancelliere Sigmar Gabriel, che non intende fornire aiuti di Stato all’istituto di Francoforte, fonti vicine all’emiro del Qatar, che nei mesi scorsi ha acquisito un 10% di Deutsche Bank e nominato un rappresentante in consiglio, hanno detto che non intende vendere ed eventualmente potrebbe partecipare a un aumento di capitale.

Il quotidiano finanziario «Handelsblatt» ha rivelato che un gruppo di grandi gruppi tedeschi sarebbe pronto a partecipare a una ricapitalizzazione con un investimento pari ad alcuni miliardi di euro, anche se una decisione non è ancora stata presa. Fra questi, Siemens, Basf, Daimler ed Eon. Si tratterebbe di un clamoroso capovolgimento di ruoli rispetto alla tradizione, che vedeva nei decenni passati Deutsche Bank al centro del sistema delle imprese, la cosiddetta Deutschland Ag, con una serie di importanti partecipazioni nella grande industria, compresa Daimler.

Un’altra possibilità sarebbe la cessione del braccio di asset management, di cui «Il Sole-24 Ore» ha riferito nei giorni scorsi. Secondo il «Financial Times», Deutsche Bank potrebbe realizzare un'offerta pubblica di una quota di minoranza di Deutsche Asset Management, che nel complesso è valutata dai mercati attorno agli 8 miliardi di euro. Nelle scorse settimane, Cryan aveva smentito l’ipotesi di una dismissione della divisione di gestione di fondi, che doveva essere un elemento chiave della strategia di rilancio.

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