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Mps, chiuso il processo a Milano con patteggiamento

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confiscati 10 milioni

Mps, chiuso il processo a Milano con patteggiamento

È finito il processo milanese per Banca Mps. L'Istituto senese ha patteggiato la pena con il pagamento della sanzione pecuniaria di 600mila euro e la confisca di 10 milioni di euro. La proposta di patteggiamento, presentata nel luglio scorso, ha ottenuto il parere favorevole dei Pm (Mauro Clerici, Stefano Ciardi e Giordano Baggio) ed è stata ratificata questa mattina dal giudice Livio Cristofano. Banca Mps era imputata ai sensi della legge 231 sulla responsabilita amministrativa per reati commessi dai propri dirigenti.

Dopo che il giudice Livio Cristofano ha accolto il patteggiamento proposto dalla banca senese, sul banco degli imputati rimangono gli ex vertici, tra cui l'ex presidente Giuseppe Mussari e l'ex dg Antonio Vigni, a cui si aggiungono gli ex manager di Deutsche Bank e di Nomura. Rocca Salibeni aveva deciso di patteggiare lo scorso luglio, proponendo 600mila euro di sanzione penale e una confisca di 10 milioni. Il processo, iniziato tre anni e mezzo fa e spostato a Milano, è quello relativo alle vicende sui derivati Santorini e Alexandria, sottoscritti rispettivamente con Deutsche Bank e Nomura; al prestito Fresh, che permise l'acquisto di Antonveneta con parametri patrimoniali squilibrati; alla cartolarizzazione di operazioni immobiliari Chianti Classico. Tali operazioni erano finite nel mirino dei procuratori senesi e del nucleo Valutario della Gdf con l'accusa prevalente di ostacolo alla vigilanza. I procuratori milanesi si sono concentrati sul reato di aggiotaggio, cioè false comunicazioni date al mercato, riunendo in un solo fascicolo quello che a Siena era diviso in due parti (il Fresh per Antonveneta e i derivati con le banche straniere).

Secondo gli inquirenti i prodotti finanziari avrebbero coperti buchi in bilancio e garantiti utili non leciti. In pratica l'ipotesi è che Mps acquistò Antonveneta nel 2008 senza ratios patrimoniali adeguati. Così, per abbellire il bilancio e non mostrare l'esborso e il drenaggio di liquidità (17 miliardi tra costo effettivo e crediti non recuperati), i vertici di Mps ricorsero ai derivati Santorini e Alexandria (per i quali già è stato trovato un accordo sul fronte civilistico).

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