Finanza & Mercati

Anche Popolare Milano dice sì alla fusione con il Banco: nasce la…

  • Abbonati
  • Accedi
lA DIRETTA DEL SOLE

Anche Popolare Milano dice sì alla fusione con il Banco: nasce la terza banca italiana

Dopo la valanga di sì registrata all’assemblea del Banco Popolare di Verona, anche Bpm ha approvato la fusione con l’appoggio del 71,79% dei soci intervenuti. A favore delle fusione si sono espressi 7.314 soci, i contrari sono stati 2.731, gli astenuti 142 mentre 11 non hanno votato; per approvare la fusione serviva la maggioranza dei due terzi dei votanti. Ecco la diretta dei lavori: gli interventi, i voti, i risultati.

    Anche Bpm approva la fusione: il 71% dei soci per il «sì» alle nozze

    – di P.Pa.

    Nasce Banco Bpm Spa. Dopo l'ok di Verona, anche i soci dell'istituto milanese hanno approvato la fusione. I voti favorevoli sono stati 7.314, circa 500 in più del quorum dei due terzi, pari a 6.792 voti. I voti contrari sono stati 2.732, gli astenuti 142, i non votanti 11. Complessivamente, si è espresso a favore della fusione il 71,8% dei votanti.

    Castagna: spesi 118mila euro per contribuire a viaggi dei soci, abbiamo risparmiato

    – di P.Pa.

    Il consigliere delegato di Bpm, Giuseppe Castagna, alza il velo sulle spese sostenute dalla banca per contribuire alla partecipazione dei soci in assemblea. «C'è stato tanto rumore per nulla - ha esordito il banchiere rispondendo alle domande dei soci - Abbiamo speso 118mila euro per questa cosa che sono orgoglioso e felice di aver deciso, così da vedere questa assemblea stasera così piena in un momento così importante per il futuro di questa banca». Castagna ha poi notato che «se avessimo voluto organizzare altre tre sedi distaccate», invece di contribuire alle spese dei soci per raggiungere Milano, «avevamo calcolato che il costo sarebbe stato di almeno 130mila euro, quindi abbiamo risparmiato».

    A Milano inizia il voto con oltre 10mila soci presenti

    – di P.Pa.

    All'assemblea della Banca Popolare di Milano sono iniziate le operazioni di voto sulla fusione con il Banco Popolare. In seguito alla votazione per alzata di mano sono risultati maggioritari i voti favorevoli. Il presidente Nicola Rossi ha quindi disposto la registrazione di contrari e astenuti: soltanto al termine di questa operazione si capirà se i “sì” hanno superato il quorum dei due terzi dei votanti. Hanno partecipato al voto 10.198 soci, di cui 5.406 fisicamente presenti nei padiglioni della Fiera di Rho-Pero. La proposta all'ordine del giorno sarà approvata se otterrà la maggioranza qualificata di almeno due terzi dei voti presenti.

    A Verona è plebiscito: il 99,5% dei soci del Banco Popolare dice sì alla fusione con Bpm

    – di L.D.

    L'assemblea dei soci del Banco Popolare ha votato pressochè all'unanimità (99,5%) il sì alla trasformazione in Spa e alla fusione con Banca Popolare di Milano. Il sì ha ottenuto 23683 voti, contro 118 contrari e 11 astenuti. L'efficacia della fusione e della trasformazione giuridica sono ora subordinate all'analoga approvazione da parte dell'assemblea di Bpm, dove sono ancora in corso gli interventi dei soci.

    Fondazione Cariverona arrotonda la quota allo 0,76% e dice sì alla fusione con Bpm

    – di L.D.

    Fondazione Cariverona conferma la fiducia nel Banco e anzi arrotonda al rialzo la sua partecipazione nel capitale della banca: a quanto risulta, la quota dell'Ente oggi si attesta allo 0,76% dal precedente 0,5%. La Fondazione risulterebbe il primo socio italiano nel capitale della banca veronese. Unico socio sopra quota significativa del 2%, secondo quanto comunicato dal presidente Fratta Pasini in avvio dei lavori, è Norges Bank, che detiene il 3,667%. Giacomo Marino, direttore generale della Fondazione, nel corso del suo intervento ha confermato il voto favorevole al deal con Bpm, un progetto che “richiede grande determinazione ma anche fermezza ed attenzione di fronte alle difficolta' che si presentano” nel sistema bancario. Marino ha sottolineato che la Fondazione continua “a essere chiamata a scelte importanti” nel rafforzamento del capitale delle banche. Per questo motivo, “sostenere nelle forme più opportune le banche che sanno dare risposte al Paese nei loro sforzi di rafforzamento della solidità – ha concluso Marino - è un impegno al quale la Fondazione non si è mai sottratta: né sul versante dell'investimento finanziario né su quello dell'accompagnamento strategico”. La Fondazione, oltre che nel capitale del Banco, è impegnata anche in UniCredit, banca che sta lavorando al varo di un aumento di capitale.

    Oltre 9mila i voti presenti a Rho-Fiera

    – di P.Pa.

    Dopo quasi quattro ore di assemblea Bpm, i soci presenti hanno superato quota 9mila. Per la precisione, alle 13,10 i soci registrati erano 9.033, di cui 4.752 fisicamente presenti nei padiglioni della Fiera di Rho-Pero. Prosegue intanto il dibattito: sono ancora oltre 50 gli iscritti a parlare.

    Tosi: «La fusione è una scelta virtuosa»

    – di K.M.

    Nel rigoroso rispetto dei tre minuti, interviene a Verona anche il sindaco della città, il leghista Flavio Tosi. “Questa è una scelta virtuosa per la quale va dato merito a Fratta Pasini, a Saviotti e a tutto il management”, ha detto il primo cittadino. “Questo passo consente di avere solidità, tenuta e competitività – ha continuato Tosi -: si tratta di una scelta lungimirante, storica, che consentirà alla città e all'economia dell'area di contare su una grande banca nazionale ma ancora solidamente radicata sul territorio”. Il sindaco ha ricordato i nuovi ordinamenti: “Spesso le scelte sono fatte perché caldeggiate da organismi superiori. Le regole del gioco sono cambiate, ora le detta la Bce, talvolta in modo equilibrato, talvolta in modo iniquo, ma le regole sono queste”.

    Bianchini (Lisippo): Castagna chiede atto di fede, non è credibile

    – di P.Pa.

    «Non è credibile la richiesta del dottor Castagna di fare un atto di fede, per questo voterò “no” e invito tutti a votare “no”». Così Giovanni Bianchini, presidente dell'associazione Lisippo, uno dei punti di riferimento dei soci pensionati di Bpm, annuncia in assemblea la propria contrarietà alla fusione con il Banco Popolare. Tra i motivi del “no” Bianchini ha citato «un concambio assolutamente sfavorevole, la caduta del valore delle azioni, una governance fatta con il manuale Cencelli e basata sull'autoreferenzialità del management». I vertici Bpm, secondo Bianchini, hanno presentato di volta in volta la fusione col Banco come «difensiva» o come «grande opportunità», fino a descrivere il Banco stesso come «un Eldorado», però «un Eldorado per conquistare il quale i soci Bpm pagheranno un premio di minoranza». «Questo non è credibile», ha concluso Bianchini, accusando inoltre Castagna di essere stato «il primo a fare pressione sui dipendenti paventando il rischio di macelleria sociale in caso di vittoria del “no”».

    Lonardi e Taverna (Fondazione CrAlessandria): «sì alla fusione»

    – di Ma.Fe.

    «È l'ultima occasione dei soci del voto capitario di governare il cambiamento, da domani decideranno altri per noi», ha detto Piero Lonardi, consigliere di sorveglianza e storico rappresentante dei soci non dipendenti; un intervento a favore dell’integrazione, il suo, visti gli obiettivi di medio e lungo periodo: «Oggi più che mai per le banche la priorità è la redditività, tutto il resto sono dettagli». A favore del matrimonio con il Banco Popolare anche Piero Taverna, presidente delal Fondazione CrAlessandria, azionista Bpm.

    Oltre 8mila soci all’assemblea Bpm

    – di Ma.Fe.

    Alle 12,20 i soci presenti sono 8002, di cui circa la metà di persona e gli altri per delega. Le azioni rappresentate sono circa 82 milioni, pari all’1,66% del capitale.

Carica altri