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Consob scoraggia i borsini interni

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Consob scoraggia i borsini interni

  • –Paolo Zucca

Consob spinge per un rapido passaggio dei titoli di istituti medio-piccoli verso piattaforme con un buon spessore di scambi, per garantire un prezzo che sia credibile e non formato dal solo rapporto fra l’ intermediario e gli azionisti o obbligazionisti.

L’intervento della Commissione è in forma di raccomandazione, dopo una consultazione con il mercato e invita i gestori di piattaforme multilaterali a favorire questo processo di incremento delle opportunità di scambio.

Sono previsti sei mesi di tempo, poi gli operatori dovranno comunicare alla Consob le loro decisioni. Gli intermediari che non si adegueranno «dovranno valutare attentamente, sotto la propria responsabilità, l'idoneità del processo adottato». La raccomandazione fissa in più punti le garanzie che dovranno essere comunque fornite a tutela del cliente. Comprese «le misure a tutela delle aspettative di liquidabilità dello strumento finanziario acquistato».

Da dove nasce questo intervento, preannunciato con altri il 9 maggio scorso?

In diversi casi, banche con un gran numero di soci ed emissioni rilevanti di titoli, hanno costituito borsini interni. Nel caso della Popolare di Vicenza o di Veneto Banca il prezzo del titolo era fissato su valori patrimoniali e con una limitata circolazione successiva.

La migrazione verso piattaforme aperte sta avvenendo, come dimostra il graduale infoltimento di mercati come Hi-Mtf. Sono piattaforme aperte Tlx , Extra-Mot e altre, oltre naturalmente ai mercati regolamentati di Borsa Italiana dove gli emittenti sono chiamati all’informativa più completa.

«Gli scambi di strumenti finanziari - rimarca la Consob in continuità con altri interventi per dare massima liquidabilità ai titoli - dovranno migrare verso piattaforme multilaterali di negoziazione accessibili a tutti e caratterizzate da maggiore trasparenza ed efficienza rispetto agli scambi bilaterali fra intermediario e cliente».

La commissione è entrata nel merito anche delle modalità di trasparenza di prezzo in fase iniziale scorporando il prezzo delle commissioni di distribuzioni da quelle dei titoli.

Nella fase di mercato primario - in particolare - per evitare che il costo di collocamento non finisca anche sui clienti che non ne hanno usufruito.

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