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AT&T-Time Warner: la sfida della Tv ai social media

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l’analisi

AT&T-Time Warner: la sfida della Tv ai social media

Ottanta miliardi di dollari per una televisione! Potrebbe sembrare un annuncio antistorico.

Eppure l’accordo di ieri per l’acquisto della Time Warner da parte di AT&T, conferma un messaggio industriale - e al consumo - centrale: la punta più avanzata della frontiera dell’infocom non è quella dei social media, ma della televisione. Di quel vecchio arnese che fra i media tradizionali è riuscito a sopravvivere all’assalto dei grandi social network e che risponde in modo flessibile alla domanda sempre più esigente del consumatore non lineare. Nell'era di una stabilizzazione del mercato wireless, dove AT&T è il secondo operatore nazionale e dello sviluppo di un mercato sempre più competitivo sul fronte del content, l’operazione darà vita (regolatori permettendo) a un nuovo colosso nel settore, in grado di competere soprattutto con chi si era mosso in anticipo lungo questa strada. Pensiamo a Comcast, il più grande operatore via cavo americano con 26 milioni di clienti e alla sua acquisizione del 100% della NBC Universal nel 2013. La AT&T è un concorrente diretto di Comecast nella fornitura di accessi internet ad alta velocità. Comecast attraverso il cavo, AT&T con la sua rete tradizionale e attraverso la rete cellulare. Per questo AT&T reagì subito e acquistò nel 2014 per quasi 50 miliardi di dollari Direct TV, il primo fornitore americano di TV satellitare a pagamento.

questo punto AT&T chiude il cerchio, ai due sistemi distributivi primari, quello con Direct TV e quello via Internet aggiunge uno dei distributori e produttori di content più prestigiosi d'America. Nel portafoglio Time Warner ci sono CNN, TNT, HBO e Warner Brothers, la leggendaria casa di distribuzione e produzione con gli studios a Hollywood. Nel portafoglio Time Warner insomma ci sono soprattutto le televisioni. Il gruppo era il più attraente sul mercato. Apple ha ammesso ieri che era interessata anche lei e non è detto che non parta una controfferta. Ma anche la 20th Century Fox di Murdoch aveva cercato di acquistare il gruppo due anni fa. Pagava 85 dollari per azione. Il Ceo di Time Warner Jeff Bewkes rifiutò l'offerta e fu attaccato. Ma Bewkes sapeva di avere nel piccolo schermo una grande fortuna da vendere. Il tempo gli ha dato ragione visto che oggi incassa per i suoi azionisti circa 110 dollari per azione.

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