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Bce contro la quota Fininvest in Banca Mediolanum

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«NO» AL RIENTRO AL 30%

Bce contro la quota Fininvest in Banca Mediolanum

(Imagoeconomica)
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La Bce si oppone al fatto che Fininvest detenga una quota qualificata, attualmente al 30% circa, in Banca Mediolanum. La decisione, comunicata dalla holding della famiglia Berlusconi, segue un procedimento amministrativo istruito dalla Banca d'Italia e riguarda l'esame Bce all'operazione di fusione tra Mediolanum e Banca Mediolanum completata a dicembre 2015.

La mossa di Francoforte riapre a distanza di sei mesi, e questa volta su Banca Mediolanum e non come in precedenza su Mediolanum, il tema della partecipazione di Fininvest nella società fondata da Ennio Doris: la quota era finita nel mirino della Banca d'Italia tre anni fa a dopo che Silvio Berlusconi, con la condanna in via definitiva per frode fiscale sui diritti tv Mediaset, aveva perso i requisiti di onorabilità necessari per essere azionista di rilievo (cioè con almeno il 10%) in un istituto finanziario o bancario. Banca d'Italia aveva pertanto imposto a Fininvest di cedere la quota eccedente il 9,9% ma, dopo un lungo iter di ricorsi, il Consiglio di Stato a marzo scorso aveva finito per accogliere il ricorso della holding di cui Silvio Berlusconi è socio di maggioranza.

Ora, con la fusione Mediolanum in Banca Mediolanum, il tema è tornato d'attualità finendo sotto la lente di Francoforte che si oppone «all'acquisizione da parte della stessa Fininvest di una partecipazione qualificata in Banca Mediolanum spa». La decisione Bce ha subito messo pressione in Borsa al titolo Banca Mediolanum nel timore che Fininvest sia costretta a ridurre le proprie quote. «L'indicazione è negativa perchè ritornerebbe il rischio di eccessiva carta sul mercato - è il commento di una sim italiana - Attendiamo maggiori dettagli sulla vicenda: ricordiamo che Banca Mediolanum è soggetta a vigilanza da parte di Bce e pertanto il rischio non è da escludere mentre non è chiaro se la decisione del Consiglio di Stato possa essere considerata vincolante».

Fininvest, nella nota odierna, «contesta in radice il fondamento giuridico di questa decisione, nonché la legittimità degli atti del procedimento che ad una
tale decisione hanno condotto».

Convinta della validità delle proprie ragioni, che hanno già trovato pieno riconoscimento da parte del Consiglio di Stato, la società - prosegue il comunicato - tutelerà con la massima energia e determinazione i propri diritti ed interessi, agendo in tutte le sedi previste dalla normativa sia a livello nazionale che europeo.


(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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