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Gruppo Orsero verso l’Ipo a Piazza Affari

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Gruppo Orsero verso l’Ipo a Piazza Affari

Fratelli Orsero, gruppo ligure leader europeo nella distribuzione di frutta, è pronta a quotarsi a Piazza Affari. Lo farà tramite una cosidetta operazione di business combination con Glenalta, Spac dedicata al settore alimentare. L’operazione, complessa e soggetta a un successivo perfezionamento, era in corso da diversi mesi. Glenalta, forte della sua dote di 80 milioni di euro, si andrà a fondere con Gf Group, la holding del gruppo genovese (facente capo all’omonima famiglia di Savona) che controlla il marchio Fratelli Orsero, famoso soprattutto come brand per la commercializzazione di banane. La quotazione in Borsa, sull’Aim, avverrà però con la denominazione Orsero. Infatti con l’ammissione alle negoziazioni sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana, conseguente alla fusione con Glenalta, Gf Group cambierà il proprio nome in Orsero Spa.

Quest’ultima è un’azienda che ogni anno importa e commercializza oltre 500.000 tonnellate di prodotto ortofrutticolo fresco in tutto il Sud Europa, con un fatturato consolidato superiore a 600 milioni. Grazie all’operazione di aggregazione con Glenalta e alla conseguente quotazione sull’Aim Italia, Orsero disporrà di nuove risorse e potrà aprire il proprio capitale all'ingresso di ulteriori investitori, anche per perseguire piani di crescita sia attraverso sviluppi interni, sia mediante nuove acquisizioni sul mercato.

Ora manca un ulteriore passaggio alla finalizzazione dell’operazione. Come è consuetudine per le Spac, Glenalta ha convocato l’assemblea dei soci per deliberare in merito all'operazione, per i giorni 30 novembre 2016 e 1° dicembre 2016, rispettivamente in prima e seconda convocazione.

Dopo l’operazione, la famiglia Orsero (soci storici di Gf Group) rimarrà azionista di riferimento, con una quota tra il 40% e il 49% della società post-fusione. Il flottante sarà superiore al 50% del capitale.

La governance è già stata decisa. Paolo Prudenziati sarà il presidente del Cda con deleghe gestionali. Raffaella Orsero sarà vice presidente e Ad. Matteo Colombini, attuale Cfo del gruppo, entrerà in Cda e affiancherà Raffaella Orsero in qualità di Ad. Gino Lugli e Luca Giacometti (gli altri due partner della Spac sono Silvio Marenco e Stefano Malagoli) entreranno nel board in quanto nominati da Glenalta.

Gf Group è la holding dell’omonimo gruppo internazionale operante nei settori di distribuzione e produzione di prodotti ortofrutticoli in Europa. Il gruppo Gf, nato oltre 50 anni fa, nel corso dei decenni ha ampliato il business dal punto di vista territoriale, sino alla attuale presenza in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Costa Rica e Colombia, con un’attività di trasporto di frutta mediante l’utilizzo di navi di proprietà.

Il bilancio consolidato 2015 del gruppo Orsero evidenzia ricavi per circa 617 milioni, un margine operativo lordo di circa 27,5 milioni, un utile netto di 6,1 milioni ed una posizione finanziaria netta negativa per 106,7 milioni. Il gruppo ha subìto nei mesi passati una profonda ristrutturazione del debito bancario, che ha portato gli istituti a convertire parte delle linee in strumenti partecipativi per 114 milioni. Proprio questi strumenti sono stati acquisiti da Glenalta (con fair value di 25 milioni), mentre altri 55 milioni saranno messi sul piatto dalla Spac per un concambio con le azioni in mano alla famiglia.

Di recente, la storia del gruppo è stata toccata da episodi di cronaca giudiziaria. La famiglia Orsero è stata coinvolta nell’inchiesta sui cosiddetti fidi “facili” concessi da Carige ai tempi della gestione di Giovanni Berneschi. Nel registro degli indagati sono finiti quattro membri della famiglia Orsero, tra cui i fratelli Raffaella e Antonio. A determinare l’apertura di questo filone di inchiesta è stata una recente ispezione di Bankitalia in diverse sedi Carige sul territorio. Nel mirino sono finiti finanziamenti per 91 milioni di euro. I fratelli Orsero sono indagati in relazione a fidi e finanziamenti ottenuti da Carige e dalla controllata Carisa. La società è tuttavia esclusa dall’indagine.

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