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Vendite in Europa, Milano -1,32%. Lo spread risale a 158…

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La giornata dei mercati

Vendite in Europa, Milano -1,32%. Lo spread risale a 158 punti

Andamento titoli
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Giornata di vendite sulle Borse europee (qui l'andamento degli indici principali), tra scambi modesti a causa del clima festivo. I listini del Vecchio Continente, dopo aver tentato il rialzo, nel pomeriggio si sono appesantiti, complice anche l’andamento debole di Wall Street (che ha chiuso in territorio negativo, sui minimi da luglio; qui i principali indici Usa), dove gli investitori preferiscono tirare i remi in barca nell’attesa dell’esito delle elezioni presidenziali, in calendario la prossima settimana. Per altro oggi è iniziata la due giorni di riunione del Fomc, il braccio operativo della Federal Reserve in grado di prendere decisioni di politica monetaria. Ma gli analisti danno per scontato che l’istituto Usa prenderà tempo fino a dicembre, nell’attesa si chiarisca il quadro politico.

Intanto in Giappone la Banca centrale ha confermato la propria politica monetaria, rinviando tuttavia di un anno il target di raggiungere un'inflazione al 2% fissato per l'esercizio fiscale 2017. «L'evoluzione dei prezzi dovrebbe rimanere leggermente negativa o intorno allo zero per ora», ha spiegato la BoJ in una nota.

Milano ha terminato la seduta in ribasso dell'1,32%. Lo spread tra Btp e Bund si è ampliato a 158 punti base, aggiornando i massimi da giugno scorso, mentre il rendimento del 10 anni del Tesoro è salito all'1,76%, su livelli che non si vedevano addirittura da un anno, novembre 2015.

St e Cnh in profondo rosso, in evidenza Mediobanca

Il listino milanese ha subito la pesantezza di alcune blue chips, come Stmicroelectronics (-3,9%) e Cnh Industrial (-5,3%), che hanno risentito della pressione dei realizzi. Del resto l'azienda italo-francese in sole tre sedute aveva recuperato circa il 20% del proprio valore di Borsa, festeggiando le indicazioni di miglioramento per i mesi a venire indicate dai vertici del gruppo. Cnh ha invece pagato dazio a una serie di report sfavorevoli, che hanno puntato l'indice sul contesto poco promettente per il comparto delle macchine agricole. Della galassia Agnelli sono andate male le Ferrari (-2,7%), mentre hanno ridotto le perdite all'1% le Fiat Chrysler Automobiles (-1%), anche se è emerso che le vendite del gruppo negli States, nel mese di ottobre, sono diminuite del 10%. Se hanno fatto meglio del mercato le Brembo, chiudendo sulla parità, le Mediobanca si sono messe in evidenza con un progresso dello 0,67%.

Banche deboli, ma brilla ancora Mps nell'attesa novità su anchor investor

Sono andate male le azioni delle banche, con Unicredit in retromarcia dell'1,7% e Intesa Sanpaoloolo dell'1,23%. Hanno però fatto eccezione alla debolezza del settore le Banca Mps, salita dello 0,74%, mentre è scattato il conto alla rovescia per l’assemblea del 24 novembre, chiamata a varare il piano di rilancio. Nel frattempo il mercato attende novità sull’esistenza di anchor investor che vogliono entrare nel capitale dell’istituto e qualche dettaglio potrebbe emergere dal cda di domani. Riunione alla quale parteciperà l'ad, Marco Morelli in teleconferenza, dal momento che è in giro per il mondo a illustrare il piano di rilancio di Rocca Salimbeni. Il tour di Morelli, nei giorni scorsi in Qatar, proseguirà con le tappe previste in Europa e Usa, mentre secondo indiscrezioni è in preparazione anche un appuntamento a Singapore con Temasek, già azionista di Moncler. Quest'oggi l’ex ministro Corrado Passera si è sfilato dalla partita, lamentando la chiusura dei vertici della banca verso la proposta messa sul tavolo. «A tre settimane dall'assemblea ancora non è stato possibile avviare alcun approfondimento - ha spiegato Passera in una lettera - la nostra era una proposta seria di risanamento e rilancio, che avrebbe dato un ruolo centrale anche agli attuali azionisti. Ci sono state negate le condizioni minime per procedere». Passera ha ribadito di avere dalla sua parte «primari investitori che avevano manifestato interesse ufficiale già per 2 miliardi». Il cda dell'istituto, esprimendo rammarico, ha comunque sottolineato che la proposta di Passera è stata «formulata per conto di investitori di cui non sono state rese note le generalità e non ancora 'solidificata'».

Telecom scivola sul finale

Sono state in evidenza anche le Telecom Italia, pur scivolando sul finale dello 0,13%, nell’attesa della trimestrale che verrà approvata dal cda di venerdì. Nella notte sono stati pubblicati i conti del periodo luglio-settembre della controllata brasiliana, Tim Participacoes, che ha registrato un utile netto in flessione del 48% a 184 milioni di real, cifra comunque superiore alle attese degli analisti. L'Ebitda si è attestato a 1,27 miliardi, in calo del 18% sulla stessa frazione del 2015, mentre i ricavi lordi hanno totalizzato 5,62 miliardi, con una flessione pari al 9,6%. Intanto sul mercato sale l'attesa per i conti luglio-settembre del gruppo guidato da Flavio Cattaneo, che verranno approvati dal cda di venerdì. Macquarie, scommettendo su un miglioramento dei numeri e delle performance del gruppo, ha confermato la raccomandazione "outperform" su Telecom e ha alzato il target price sulle azioni a un euro da 0,93.

Tra le piccole volano Mediacontech e Tas

Fuori dal paniere principale, sono volate del 19% le Mediacontech e del 14,6% le Tas, quest'ultime mentre il mercato premia la via del risanamento imboccata dall'azienda, che nei giorni scorsi ha annunciato un ulteriore miglioramento della propria posizione finanziaria, risultata positiva a settembre per 7,26 milioni di euro, dai 5,07 milioni di fine agosto.

Euro rinconquista quota 1,10 sul dollaro, petrolio in calo

Sul fronte dei cambi, l'euro si è rafforzato sul dollaro a quota 1,1049 (1,0981 ieri in chiusura). La divisa vale inoltre 115,22 yen (115,10), mentre il dollaro-yen è pari a 104,22 (104,82). In calo, infine, il prezzo del petrolio (segui qui Brent e Wti).

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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