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Consob, si dimette il consigliere Troiano

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Consob, si dimette il consigliere Troiano

La Consob perde un pezzo. Ieri il consigliere Paolo Troiano, magistrato amministrativo, ha rassegnato le dimissioni spiegando di voler far ritorno al Consiglio di Stato. Il mandato di Troiano, nominato nel dicembre 2010, sarebbe scaduto il prossimo anno dal momento che il decreto milleproroghe emanato nel febbraio 2008 ha modificato a sette anni (senza possibilità di riconferma) il mandato dei membri della commissione, correggendo la previsione contenuta nella legge istitutiva (la 216 del 1974).

Spetterà ora al presidente del Consiglio, come prevede il dettato normativo, procedere alla designazione del sostituto. Sui tempi, però, non ci sono certezze. La legge del 1974 si limita infatti a fissare soltanto il percorso prevedendo che i componenti siano scelti «tra persone di specifica e comprovata competenza ed esperienza e di indiscussa moralità e indipendenza» e che siano nominati con decreto del presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio dei ministri. Sul candidato proposto da Palazzo Chigi sono chiamate a esprimersi anche le commissioni parlamentari competenti che formulano un parere consultivo non vincolante e possono, qualora lo ritengano opportuno, audire le persone designate.

Come si ricorderà, solo a dicembre dello scorso anno il collegio era tornato a cinque dopo che il decreto 90 del giugno 2014 aveva riportato la Consob al “vecchio” assetto rispetto al taglio a tre deciso dal governo Monti. Ma ci sono voluti ben diciotto mesi dal varo del provvedimento per completare la squadra con la designazione di Carmine Di Noia e Giuseppe Maria Berruti al fianco del presidente Giuseppe Vegas, di Anna Genovese e del consigliere ora dimissionario Troiano.

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