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Elite supera quota 400 aziende

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Elite supera quota 400 aziende

  • –Monica D'Ascenzo

Il programma Elite supera quota 400 società e si avvia a nuovi traguardi. «Il programma Elite è un grande successo e con le altre 31 eccellenze italiane e 13 inglesi, di cui oggi celebriamo l’ingresso, comincia ad avvicinarsi l’obiettivo delle mille società» ha sottolineato Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana e presidente della società Elite, ieri all’evento che si è tenuto a Piazza Affari, ricordando anche i numeri complessivi: 442 aziende per un fattutrato aggregato di oltre 37 miliardi e più di 160mila dipendenti nel complesso. «Abbiamo promosso un modello che aiuta le imprese ad accelerare i propri progetti e la propria capacità di internazionalizzazione, che poi le rende pronte a raccogliere capitali sui mercati internazionali per finanziarne la crescita» ha affermato Jerusalmi, aggiungendo poi: «La società Elite, controllata dal gruppo Lse, conferma la volontà di continuare a investire e continuare a crescere, perché le Pmi, cui si rivolge il programma, non sono solo l’ossatura dell’economia italiana ma la vera possibilità di creare posti di lavoro in Europa». Per il presidente il programma «è un’operazione di sistema che aiuta lo sviluppo delle nostre aziende e che riteniamo complementare a iniziative come Industria 4.0 lanciata recentemente dal Governo. Abbiamo inoltre promosso il dialogo con i principali attori dell’economia reale: un esempio concreto è quello degli Elite desk in collaborazione con Confindustria, diffusi su tutto il territorio nazionale».

E Confindustria era a fianco di Elite ieri con la partecipazione del presidente Vincenzo Boccia all’evento: «Prima le piccole e medie imprese vedevano la Borsa come qualcosa di distante, ma ora con Elite si sentono a casa loro. Quando ci sono nuove imprese facciamo festa. Oggi sono 442, ma se noi immaginassimo di avere mille imprese nel progetto Elite e ognuna di queste riuscisse ad attrarre una piccola quota di capitale, immaginiamo 5 milioni di euro, parleremmo di 5 miliardi di euro di aumenti di capitale che grazie alla legge di bilancio potrebbero diventare investimenti». Nell’ultimo anno l’associazione degli industriali ha istituito sul territorio italiano 23 Elite Desk per avvicinare le aziende al programma e intende continuare a lavorare in questa direzione: «Oggi è un’occasione importante per fare il punto sul programma Elite e per riflettere sulla strada che il nostro sistema produttivo deve imboccare, ovvero, crescita, consolidamento della struttura finanziaria, rafforzamento patrimoniale, apertura del capitale, modernizzazione della governance, innovazione e ricerca di nuovi mercati» ha precisato Boccia, aggiungendo: «In questo scenario il programma è strategico poiché guida le imprese che hanno potenzialità di crescita verso quel salto imprenditoriale e culturale che la complessità globale ci impone. Confindustria crede molto in questo programma e lo sta diffondendo nel sistema».

Elite ha anche un respito internazionale e oltre alla piazza di Londra, è presente con accordi e partnership anche in Turchia e Israele. Ma le ambizioni sono di arrivare in Africa, Asia e America Latina, come ha spiegato Luca Peyrano, ceo e general manager di Elite: «Elite è oggi un ecosistema dinamico e internazionale. Le nuove aziende italiane che entrano a farne parte possono così aderire a un network ambizioso e virtuoso di società, advisor e investitori da tutto il mondo a conferma della capacità del Paese di supportare imprese eccellenti e competitive. Il mese di novembre vedrà ulteriormente crescere l’attività di Elite a livello internazionale con la definizione di diversi accordi strategici, l’ingresso di una nuova classe europea e il secondo gruppo di società dal Marocco». E per quel che riguarda la società Elite? Jerusalmi nel suo discorso ha sottolineato che «il gruppo (Lse, ndr) resta l’azionista di maggioranza, ad oggi», aprendo a cambiamenti futuri. «Noi siamo una piattaforma aperta e non abbiamo preclusioni all’apertura del capitale» ha risposto Peyrano interpellato dal Sole 24 Ore.

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