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Terna, ricavi e margini in crescita nei primi nove mesi

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Terna, ricavi e margini in crescita nei primi nove mesi

Archiviata la partita attorno ad Admie con i cinesi di State Grid selezionati per la cessione del 24% dell’operatore ellenico e preferiti al tandem costituito dalla spa dell’alta tensione e da F2i, Terna manda in archivio i risultati dei primi nove mesi. Che beneficiano soprattutto dei riverberi positivi dell’acquisizione della rete elettrica di Ferrovie, confermano la guidance, annunciata lo scorso luglio, e ribadiscono la volontà di volersi consolidare all’estero con un occhio puntato in particolare sull’America Latina.

Ed eccoli i numeri diffusi ieri dalla società guidata da Matteo Del Fante: nei primi nove mesi, l’utile netto si attesta a 486,8 milioni, in salita del 7%, i ricavi segnano un incremento del 2,3%, a quota 1,55 miliardi, per via della spinta derivante, come detto, dall’apporto degli asset rilevati da Fs (+46,8 milioni sulle attività regolate), l’Ebitda tocca quota 1,17 miliardi di euro, in crescita dell’1,3%, mentre arretra l’Ebit, zavorrato dagli ammortamenti, a 773,1 milioni (-3,2%). Bene anche il dato sull’indebitamento: a fine settembre, infatti, l’esposizione della società è di 7,8 miliardi di euro, con una contrazione di 200 milioni sul risultato registrato al 31 dicembre e che beneficia di un free cash flow positivo per 545 milioni controbilanciato da 320 milioni di utilizzi collegati al pagamento dei dividendi per 260 milioni di euro e di 60 milioni di euro di oneri finanziari.

Quanto alla cedola, la società conferma la previsione contenuta nel piano strategico presentato a febbraio con un acconto sul dividendo 2016 di 7,21 centesimi di euro per azione (20,6 cent sull’intero anno), in linea con la policy annunciata nei mesi scorsi che prevedeva un tasso di crescita del 3% prendendo il 2015 come anno base.

Nel corso della conference call con gli analisti, il ceo Del Fante è tornato poi sull’acquisizione della rete elettrica di Fs per sottolinearne i benefici e per evidenziare come l’integrazione nell’infrastruttura già gestita da Terna sia stata accompagnata anche dall’ingresso di risorse fresche nell’organico aziendale, 60-70 unità che diventeranno un centinaio entro la fine del 2016. Rispetto, invece, all’altro fronte, quello greco, il ceo si è limitato a spiegare che «il cda di Public Power Corporation, azionista di Admie, ha ufficializzato la nomina di State Grid International come “preferred strategic investor” e la nomina verrà ratificata dall’assemblea degli azionisti convocata per il 24 novembre». E ora? Il numero uno è stato chiarissimo: «Stiamo tuttora guardando a eventuali opportunità» di acquisizione a livello internazionale, «che devono essere a basso rischi regolatori. Al momento - ha chiosato - guardiamo con interesse all’America Latina».

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