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Falciai per la presidenza di Mps Si chiude l’asta per le sofferenze

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Falciai per la presidenza di Mps Si chiude l’asta per le sofferenze

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

Sarà Alessandro Falciai a prendere il posto di Massimo Tononi alla presidenza del Monte. Come anticipato ieri da Il Sole, i soci Axa, Fondazione e la Millenium partecipazioni dello stesso Falciai si sono accordati per una soluzione interna, e la scelta è caduta sull’imprenditore, presidente del comitato nomine. Inizialmente non disponibile, Falciai ha ceduto dopo il pressing degli azionisti e di buona parte del consiglio: l’incarico, in questa fase così delicata per la banca, sulla carta presenta più oneri che onori.L’accordo sembra fatto, manca solo l’avallo informale della Vigilanza, ieri sera atteso da un momento all’altro.

Intanto la banca procede nella sua agenda fittissima. È prevista per domani la scadenza per presentare le offerte finali per Juliet, cioè la piattaforma di gestione dei crediti deteriorati. Alla vigilia della deadline sembrano, in particolare, due i soggetti che si giocheranno la partita: cioè da una parte Cerved Credit Management e dall'altra doBank, il gruppo nato dall'ex-Uccmb.

Sul piatto c’è un terzo dei non performing loans - quindi circa 9 miliardi - dell’istituto (complessivamente 27 miliardi), che Mps cederà al 33% del nominale attraverso la maxi-cartolarizzazione. In pratica, il soggetto scelto si aggiudicherà la piattaforma Juliet, con circa 9 miliardi di euro da amministrare. Si tratta di un’operazione comunque complessa al di là dall’esito sull’acquirente. La transazione dovrebbe infatti essere soggetta a una serie di condizioni: innanzitutto il buon esito dell’aumento di capitale della banca previsto in dicembre. Poi non sembra da sottovalutare l’esito dell’ispezione da parte della Bce, ancora in corso e che terminerà a fine anno. L’ispezione, iniziata nel maggio scorso, ha ad oggetto i rischi di credito, di controparte e il sistema dei controlli. In pratica, gli ispettori di Francoforte stanno anche studiando i crediti della banca che sono già stati oggetto di diverse due diligence. Resta da chiedersi cosa potrebbe succedere e quali potrebbero essere gli effetti, se dall’ispezione della Bce dovesse risultare un’entità delle sofferenze superiore a quella stimata all’atto del lancio della maxi-cartolarizzazione da complessivi 27 miliardi.

Se dunque da una parte esistono elementi di forte incertezza, dall’altra parte il percorso di vendita della piattaforma interna di Mps a un soggetto terzo sta proseguendo, malgrado sulla tabella di marcia si sia frapposto nel corso del tempo più di un imprevisto. Il perimetro oggetto di cessione, da far confluire in Juliet, è infatti mutato progressivamente. Ad inizio anno, sembrava che il deal prevedesse la cessione della piattaforma di gestione con un contratto di gestione pluriennale di tutti i 27 miliardi di crediti problematici dell'istituto senese. Tuttavia l'operazione Juliet, che vede la regìa di Mediobanca come advisor, è cambiata con la decisione di lanciare una mega-cartolararizzazione collegata all'aumento di capitale, che vedrà l'utilizzo delle Gacs (cioè le garanzie statali) e la discesa in campo del fondo Atlante, che coordinerà e controllerà invece l'intera struttura dell'operazione sugli altri 18 miliardi lordi, sia per quanto riguarda la struttura delle cartolarizzazioni, sia per la gestione dei piani di recupero dei crediti.

Tornando ai potenziali compratori di Juliet, sia doBank sia Cerved hanno le carte in regola per mettere a segno l’operazione. Proprio la settimana scorsa doBank ha avuto il via libera, dalla Banca d'Italia, all’acquisizione di Italfondiario, dando vita al più grande gruppo bancario indipendente specializzato nei servizi per la gestione del credito per le banche italiane, con un valore di 83 miliardi di euro di crediti gestiti. Da parte sua Cerved, tramite la propria divisione specializzata, è tra i soggetti più impegnati per ottenere nuovi contratti di gestione: un attivismo che, secondo alcuni rumors, sarebbe anche testimoniato da alcune discussioni in corso per un'alleanza nel settore dei servicer tra Cerved stessa e la Sga.

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