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T-Bond sempre più lontani dai Bund

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T-Bond sempre più lontani dai Bund

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Le due sponde dell’Oceano Atlantico si allontanano. Almeno virtualmente, sul mercato dei titoli di Stato: per effetto delle divergenti politiche monetarie - restritive negli Usa, espansive in Europa - e delle differenti politiche fiscali molto più espansive in Usa, i rendimenti americani sono saliti nelle ultime settimane(tranne ieri) molto più velocemente che in Europa. Così lo spread tra titoli Usa decennali e Bund tedeschi ha raggiunto ieri il massimo dal 1990: 208 punti base. Tradotto: i Treasury Usa offrono rendimenti di oltre 2 punti superiori a quelli dei Bund. Non accadeva da 26 anni. Da quando alla Casa Bianca c’era Bush padre.

Le aspettative di un rialzo dell’inflazione americana a seguito delle prossime politiche fiscali espansive annunciate dal presidente eletto Donald Trump, e attese dagli analisti di mezzo mondo, hanno infatti fatto aumentare i rendimenti dei Treasury bond. Molto più di quelli dei Bund, fermi ieri a 0,22%. E lo stesso è accaduto sulle scadenze più brevi dei titoli di Stato: lo spread tra i Treasury Usa a due anni e i titoli tedeschi a due anni si è spinto così a quota 183 punti base, ai livelli massimi da undici anni a questa parte.

E questo grazie anche alle rassicurazioni di Draghi di lunedì ai mercati, sul fatto che la banca centrale europea continuerà a sostenere l’economia dell’area euro, a fronte di fragili aspettative di crescita dell’inflazione, aumentando le aspettative per un estensione del programma di acquisto dei bond europei da parte di Francoforte il prossimo mese. «I segnali che arrivano dalla Bce negli ultimi giorni - ha spiegato a Reuters Anton Heese, responsabile European rates strategy di Morgan Stanley - sebbene non siano del tutto nuovi, vanno tutti nella direzione di un “alert” ai mercati sul fatto che molti degli adeguamenti dei prezzi che abbiamo visto sono stati eccessivi».

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