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Piazza Affari (+4,1%) ai massimi da Brexit, Unicredit vola del 13%

Andamento titoli
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Ricoperture in massa sui bancari italiani ed europei e il FTSE MIB chiude con un rialzo superiore al 4% che lo riporta ai massimi dal 24 giugno, il day after del voto inglese sull'uscita dall'Unione europea. Con l'arrivo degli investitori americani nel pomeriggio Piazza Affari ha messo a segno un rally che la colloca tra le migliori performance dell'anno e che ha portato il Ftse Mib a chiudere in rialzo del 4,15% trascinato dal settore bancario.

«Sono scattate le ricoperture sul comparto bancario con contratti futures sui titoli del settore decisamente superiori a quelli cash», spiega un operatore. «Ce lo aspettavamo già ieri un forte rimbalzo per le banche italiane, che sono pesantemente a sconto», aggiunge un altro trader sottolineando come in particolare su Unicredit ci sia grande attenzione in vista delle cessioni e del piano. Unicredit ha guadagnato il 12,8%, rialzo per 9,9% di Mediobanca e del 9,7% per Ubi Banca.
Cautela sul Banca Mps (+1,1%) mentre indiscrezioni assegnano più chance all'intervento pubblico per la messa in sicurezza dell'istituto.

Nel resto d'Europa brillante anche Madrid (+2,6%). Correzione del greggio a 50,93 dollari al barile a New York (-1,7%). Euro/dollaro a 1,0735 (1,072 ieri sera). E ulteriore chiusura record per Wall Street, l'undicesima dall'elezione di Donald Trump: il Dow Jones guadagna lo 0,18% a 19.251,82 punti e il Nasdaq lo 0,45% a 5.333,00 punti. Bene anche l'indice S&P500 che sale dello 0,34% 2.212,24
punti.

Banche protagoniste in tutta Europa
Il ritorno sui titoli bancari è stato corale e ha riguardato il settore anche in Europa (+4,3% l'indice Dj Stoxx 600) ma è in Italia che si sono evidenziate le performance più rilevanti con l'indice Ftse Italia Banche salito di quasi il 9%. Consistenti anche i volumi: scambiato quasi il 3% di Unicredit, l'1,3% di Intesa e di Mediobanca, il 4% di Bpm. Anche le popolari che ieri erano state le più penalizzate dal timore di consistenti esborsi da destinare ai soci che hanno esercitato il recesso sulle operazioni di trasformazione in spa dopo la sospensione da parte del Consiglio di Stato della circolare di Banca d'italia sull'attuazione della riforma degli istituti cooperativi. Oltre a Ubi, Bpm è salita del 9%,Banco Popolare del 9% e Bper del 7,1%. Intesa Sanpaolo è tornata ai livelli di metà novembre a quota 2,2 euro.

Acquisti su utility e risparmio gestito
Risparmio gestito e utility sono stati gli altri settori oggetto d'acquisto sul mercato azionario italiano: A2a ha guadagnato il 6,4%, Italgasi l 6%, Enel il 5%. I dati ufficiali comunicati dai grandi gestori patrimoniali sulla raccolta di novembre hanno favorito gli acquisti su Azimut,Banca Mediolanum e Finecobank. Exploit del 13,5% per Banca Generali dopo che la raccolta netta di novembre è stata positiva per 420 milioni portando il cumulato da inizio anno a 4,9 miliardi di euro.

Banca Mediolanum ha registrato una raccolta netta positiva per 293 milioni a novembre (4,53 miliardi il cumulato da inizio anno). Per Finecobank la raccolta di novembre è scesa del 29% a 209 milioni, un dato - dice la società - su cui pesa il record di imposte da parte della clientela pari a circa 300 milioni.

Spread BTp-Bund ai minimi da inizio novembre

Seduta di forte recupero per i BTp italiani sul mercato secondario all'indomani della giornata post-referendum. Lo spread con il Bund si stringe sotto quota 160 e torna ai livelli di inizio novembre. Il differenziale di rendimento tra il BTp benchmark (Isin IT0005210650) e il pari scadenza tedesco, infatti, termina a 159 punti base dai 164 punti dell'avvio e dai 167 della chiusura di ieri. Il rendimento dei decennali italiani scende all'1,96% dal 2,01% del closing di ieri.

Balzo di Tiscali dopo l'accordo con Fastweb
Il titolo migliore è stato Tiscali dopo aver siglato ieri due accordi con Fastweb. Il primo accordo è relativo alla cessione a Fastweb del ramo d'azienda Tiscali Business, che comprende i clienti del segmento Top client di Tiscali e il contratto-quadro per i servizi di connettività (SPC) alla pubblica amministrazione. Il valore economico di questo accordo è di 45 milioni di euro di cui 25 milioni di euro cash e 20 milioni di euro in servizi, che consentiranno a Tiscali di accedere alla rete in fibra di Fastweb per la connessione della propria rete Fixed Wireless ultra broadband LTE e anche il collegamento dei clienti Consumer, Soho e SME di Tiscali su rete di accesso Fastweb. Il secondo contratto rende invece disponibile a Fastweb l'utilizzo delle frequenze 3.5 Ghz di Tiscali per lo sviluppo di una rete convergente di ultima generazione nelle principali grandi città italiane per un canone annuale di 2,5 milioni di euro per i primi cinque anni. L'accordo consente alle due aziende di rafforzare i rispettivi focus strategici e le aree di eccellenza.

Eurozona: confermato +0,3% Pil nel III trimestre
Sul fronte macroeconomico, mentre è in corso la riunione Ecofin, oggi è stata pubblicata la stima definitiva sul Pil del terzo trimestre della zona euro: +0,3%, con un +0,4% nell'intera Unione europea rispetto al secondo trimestre quando era cresciuto rispettivamente sempre dello 0,3% e dello 0,4 per cento. Intanto, gli ordini all’industria in Germania nel mese di ottobre sono saliti del 4,9% su base mensile, mentre sono scesi dello 0,1% su anno.

Usa: corre il deficit commerciale a 42,6 miliardi di dollari
In ottobre il deficit commerciale degli Stati Uniti è cresciuto al passo più rapido da marzo 2015 e al massimo da giugno, sulla scia dell'indebolimento delle esportazioni, dopo il balzo registrato durante l'estate, e a causa del parallelo
aumento delle importazioni. Secondo quanto reso noto dal dipartimento del Commercio, il deficit e' salito del 17,8% a 42,6 miliardi di dollari, mentre gli analisti attendevano un aumento a 42,1 miliardi.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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