Giovanni Pinarello, detto Nani, conquistò la maglia nera al Giro d'Italia 1951. L'anno dopo la sua squadra lo sostituì all'ultimo momento e lo ricompensò con 100mila lire. Con quei soldi Nani fondò la sua fabbrica di biciclette a Catena di Villorba, vicino Treviso. Le prime bici erano da passeggio. Oggi Pinarello è diventato uno dei primi brand al mondo per le biciclette da corsa. La maglia rosa a Pinarello è arrivata grazie al lavoro della famiglia e del figlio di Nani, Fausto, attuale amministratore delegato, cresciuto a “pane, prosecco e copertoni” che ha portato nel giro di pochi anni il marchio Pinarello al primo posto per fatturato nel made in Italy delle due ruote.
La crescita è cominciata negli anni Novanta quando Pinarello è diventata la bici di Miguel Indurain. È poi continuata negli anni Duemila con il team spagnolo Movistar e soprattutto con il Team Sky. Pinarello in Gran Bretagna, primo mercato delle due ruote mondiale, vuol dire la bici di sir Bradley Wiggins e di Chris Froome. La bici plurivittoriosa al Tour de France. La bici del record dell'ora. A Londra lo store di Pinarello è a Regent Street vicino ai negozi di moda più lussuosi. Un oggetto dei desideri.
Nel massimo della sua crescita l'azienda ora passa di mano: la maggioranza del marchio trevigiano è stata appena acquisita dal fondo di private equity L. Catterton, nato dalla partnership dal gruppo francese del lusso Lvmh di Bernard Arnault e dal fondo americano Catterton. Il fondo L.Catterton ha acquisito i due terzi della società trevigiana – le quote della sorella di Fausto, Carla, e di Gloria, la moglie di Andrea, il fratello morto giovanissimo per un malore alla fine di una granfondo qualche anno fa.
Il valore della transazione non è stato reso noto. Pinarello fattura 52 milioni di euro l'anno, per il 90% realizzato all'estero. Ha un Ebitda positivo di 8,7 milioni di euro. Con oltre 50 dipendenti e 30mila bici prodotte l'anno. La sua crescita dipende anche dall'innovazione: la società, grazie alla spinta del TeamSky che chiede di migliorare i prodotti ai propri fornitori, investe ogni anno il 4% del fatturato in R&D. Fausto Pinarello continuerà a guidare la società dal suo headquarter di Treviso e deterrà una “quota di minoranza rilevante” (1/3 delle azioni).
L'obiettivo con i nuovi capitali franco-americani è quello di continuare a espandersi sui mercati internazionali. Con la ricerca e lo sviluppo e le radici ben salde nella tradizione del migliore made in Italy . “Siamo emozionati di affiancare Pinarello – dice Andrea Ottaviano di L.Catterton Europe - un'azienda che è stata capace di posizionarsi come il marchio di bici da corsa nel mondo, realizzando prodotti di incomparabile qualità e bellezza”.
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