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Il Tbond decennale risale al 2,5%

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titoli di stato

Il Tbond decennale risale al 2,5%

L’impennata del greggio, tornato sui massimi da luglio 2015, fa risalire le aspettative di inflazione a pochi giorni dll’attesa stretta sui tassi della Fed. In questo contesto il rendimento dei Treasury decennali ieri ha registrato una fiammata che lo ha riportato oltre quota 2,5 per cento. Sui massimi da luglio 2015.

L’ondata di vendite sul segmento obbligazionario è stata pesantissima nell’ultimo mese e mezzo. Ed è stata dettata soprattutto dalla scommessa sulla ripresa dell’inflazione per effetto della politica economica della nuova amministrazione Trump. Una scommessa che ha fatto salire le probabilità di un rialzo dei tassi Fe innescando una rotazione di portafoglio dai bond alle azioni. L’indice Merrill Lynch Developed Market Sovereign Bond, che monitora l’andamento dei titoli di Stato delle principali economie sviluppate, dai primi di novembre ha perso il 2,27 per cento. Nello stesso periodo l’indice azionario globale Msci World ha guadagnato il 4% trainato soprattutto da Wall Street che ha più volte aggiornato i suoi massimi storici.

La scommessa sulla ripresa dell’economia, sulla spinta di un piano di rilancio infrastrutturale, dovrà tuttavia tenere conto degli effetti collaterali legati alla normalizzazione della politica monetaria della Fed dopo anni di tassi zero. Una variabile che sicuramente farà sentire il suo peso è quella valutaria. Con il dollaro che si è nettamente rafforzato (+2% da inizio novembre la performance del dollar index) inevitabilmente ci sarà un impatto negativo sull’export. E di conseguenza sul conto economico delle grandi società quotate. Poi certo bisognerà valutare quanto negativo sarà questo impatto. Di certo se dovesse essere elevato ci sono grossi rischi di una correzione al ribasso per Wall Street le cui valutazioni sono storicamente molto alte.

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