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Petrolio, scorte in calo grazie ai «tagli» promessi da Opec e…

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Petrolio, scorte in calo grazie ai «tagli» promessi da Opec e Russia

(foto ANSA/SEAN MASTERSON)
(foto ANSA/SEAN MASTERSON)

Il patto Opec-non Opec per tagliare la produzione di petrolio potrebbe ridurre le scorte al ritmo di 600mila barili al giorno nei prossimi sei mesi. La previsione è dell’Agenzia internazionale per l’energia (Aie), che sottolinea però che per raggiungere l’obiettivo sarà necessaria un’adesione «pronta e piena» alle nuove quote produttive. «Le prime settimane saranno chiaramente cruciali per determinare se i tagli vegono implementati e se il recente rialzo del prezzo del petrolio durerà». Il Brent, che dopo il vertice del 30 novembre ha guadagnato oltre il 15%, si è mantenuto anche ieri sopra 55 dollari al barile.

Qualche segnale di riequilibrio tra domanda e offerta si osserva già sui mercati petroliferi: le scorte di greggio e prodotti raffinati nei paesi Ocse, evidenzia l’Aie, si sono ridotte per il terzo mese consecutivo in ottobre, cosa che non succedeva dal 2011, anche se superano tuttora di 300 milioni di barili la media degli ultimi 5 anni.

La domanda continua ad essere salutare, al traino di Usa e Cina, tanto che l’Aie ha rivisto al rialzo di circa 100mila bg le stime per il 2016 e il 2017: ora la vede crescere di 1,4 mbg quest’anno e 1,3 mbg il prossimo (97,6 mbg). Almeno per ora, tuttavia, non si è fermata nemmeno la produzione Opec, che a novembre ha aggiornato il record storico a 34,2 mbg, rendendo ancora più onerosi i tagli promessi. Quanto allo shale oil, l’Aie ora è convinta che nel 2017 tornerà a crescere, ma solo «marginalmente». «Bisogna vedere se le compagnie riescono a generare flussi di cassa positivi quando l’industria accelera l’attività e gli investimenti e riprendono le pressioni al rialzo dei costi».

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