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Al via il processo agli ex vertici di Siena

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Al via il processo agli ex vertici di Siena

Parte oggi a Milano il processo sul caso Mps, dopo una maxi inchiesta iniziata 4 anni fa a Siena e poi trasferita a Milano. Sul banco degli imputati ci sono 16 manager (ex o attuali), e non solo di Mps: accusati a vario titolo di aggiotaggio, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza sono professionisti senesi ma anche di Deutsche Bank e Nomura. I reati riguardano sia l’aumento di capitale relativo all’acquisto di Antonveneta da parte di Mps nel 2008, realizzato con il prodotto finanziario Fresh (considerabile solo in parte come rafforzamento patrimoniale), sia i derivati Santorini e Alexandria, sottoscritti rispettivamente con Db e con Nomura.

E proprio questi due istituti, con i loro manager, devono rispondere di aver camuffato i bilanci di Mps tanto quanto i vertici dell’istituto senese. Tra gli imputati senesi ci sono l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex dg Antonio Vigni e l’ex responsabile finanziario Gianluca Baldassarri. Per gli inquirenti, l’esborso effettuato da Mps per rilevare Antonveneta (9 miliardi, più altri 8 di debiti che la banca veneta aveva in pancia) drenò gran parte della liquidità della banca, costretta poi ad abbellire i successivi bilanci con i derivati, per distribuire comunque utili e non mettere in discussione le cariche manageriali. Ma i derivati non fecero che peggiorare la situazione, causando oltre un miliardo di perdite. I cda che si sono succeduti dal 2009 non hanno inserito le perdite di questi prodotti finanziari nel conto economico (evitando cioè di considerarli derivati veri e propri), con il nulla osta della Consob; poi però le indicazioni della procura di Milano hanno fatto emergere la questione con più chiarezza. Oggi inizia il processo; gli inquirenti sperano di arrivare al giudizio di primo grado entro l’ estate.

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