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Mps, al via l’aumento di capitale da cinque miliardi

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Mps, al via l’aumento di capitale da cinque miliardi

AGGIORNAMENTO (a cura della Redazione)
La Consob ha rinviato a venerdì la propria decisione se concedere o meno il proprio nulla osta al prospetto relativo all'aumento di capitale di Mps. È quanto si apprende da fonti finanziarie.

L’autorizzazione della Consob non c’è ancora, ma dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Così il Cda del Monte dei Paschi ha deciso di partire domani con l'aumento di capitale da 5 miliardi: andrà realizzato entro il 31 dicembre, ed è l’ultimo tentativo prima dell’intervento dello Stato. L’aumento è destinato per il 35% al pubblico indistinto di cui il 30% agli attuali azionisti della banca; il prezzo massimo è di 24,9 euro per azione e il prezzo minimo di un euro per consentire la gestione della prelazione agli azionisti.

Il Monte dei Paschi ha deciso di estendere l'offerta di conversione dei bond subordinati anche al prestito Fresh 2008 che non è stato emesso dalla banca. I titoli in circolazione del prestito ammontano a circa 222 milioni (l’offerta di conversione dei Fresh non era stata lanciata in precedenza perchè non erano stati completati gli approfondimenti tecnici in corso). 

Con l’inserimento di quell’emissione si alza da 4,289 a 4,511 miliardi di euro l'ammontare massimo possibile della conversione dei bond subordinati in azioni. Da ricordare che all’offerta lanciata a fine novembre avevano aderito praticamente solo gli istituzionali, con un contributo potenziale di poco superiore al miliardo: ora si busserà anche alla porta del pubblico retail, da cui la banca si attende una risposta almeno della stessa misura.

Come accennato, il via libera per la nuova offerta di conversione è subordinato al via libera della Consob che potrebbe arrivare oggi e far partire la conversione domani contestualmente all'apertura dei libri per il collocamento istituzionale.

L’importo dell’Lme, cioè la conversione (testualmente Liability management exercise) e quello dell’aumento restano variabili: più sarà alto l’uno e più sarà basso l’altro, l’importante è che si arrivi a cinque miliardi.

Per quanto riguarda però la componente dell’aumento, oggi il cda ha deciso che il 65% sarà riservato a «un collocamento istituzionale riservato ad investitori qualificati in Italia e ad investitori istituzionali esteri»: si tratta del private placement, senza garanzia, assicurato dalle banche d’affari che affiancano Mps, e che dovrebbe partire domani per chiudersi al più tardi il 23 dicembre.

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