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Banca Etruria, chiuse le indagini: 21 notifiche per bancarotta…

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Banca Etruria, chiuse le indagini: 21 notifiche per bancarotta fraudolenta.

Chiusura delle indagini per bancarotta fraudolenta nell'inchiesta su Banca Etruria. La procura di Arezzo sta notificando gli avvisi a 21 ex amministratori dell'istituto aretino, accusati di condotte «distrattive» nella gestione delle casse dell'istituto aretino. Sarebbero loro, per gli inquirenti, i responsabili del dissesto finanziario della banca. Si parla di 180 milioni di prestiti concessi senza meriti di credito e mai rientrati.

Le contestazioni sono a carico di alcuni componenti del cda presieduto da Elio Faralli e del cda successivo presieduto da Giuseppe Fornasari (2011-2014). Tra gli indagati ci sono Lorenzo Rosi, l'ex vicepresidente Giovanni Inghirami, Giorgio Natalino Guerrini, Augusto Federici, Alberto Rigotti, Laura Del Tongo e l'ex dg Luca Bronchi. Non figura nella lista l'ex consigliere Pier Luigi Boschi, il padre del sottosegretario Maria Elena Boschi.
Gli inquirenti si sono focalizzati su alcuni capitoli più gravi: i 60 milioni dati alla Sacci, i 30 milioni alla Privilege Yard, i soldi prestati alla San Carlo Borromeo, alla Isoldi, alla Città Sant'Angelo.

Dalle indagini pare emergere anche la pratica dell' “autofinanziamento” da parte di alcuni consiglieri di amministrazione. È il caso ad esempio del finanziamento da 4 milioni concesso alla società Pegasus: doveva essere utilizzato per la realizzazione di un complesso immobiliare e invece, secondo i magistrati guidati dal procuratore capo Roberto Rossi, sono finiti alla Abm di Alberto Rigotti. Grazie a quel denaro, Rigotti ripianò il debito della sua società ed evitò la decadenza dalla carica di consigliere. Il suo, poi, fu il voto decisivo nell'elezione che ha portato al vertice di Etruria Giuseppe Fornasari, bloccando Faralli.
Quanto alla Privilege Yard, che doveva costruire uno yacht lungo più di 100 metri all'interno del porto di Civitavecchia, una volta ottenuti i soldi da Etruria, affidò la realizzazione dell'impianto fotovoltaico del cantiere alla Hi-Facing, azienda del consigliere Guerrini, che aveva votato a favore della concessione del credito alla Privilege.

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