Finanza & Mercati

Milano chiude la settimana in positivo (+0,11%), balzo…

  • Abbonati
  • Accedi
la giornata dei mercati

Milano chiude la settimana in positivo (+0,11%), balzo finale di Mps

Chiusura in rialzo per le Borse europee (segui qui l'andamento degli indici principali), con gli investitori già alle prese con i bilanci di fine anno e la riduzione al minimo dell'attività. Milano ha terminato le contrattazioni in progresso dello 0,11%. L'indice FTSE MIB ha recuperato i valori dello scorso gennaio, anche se continua a perdere circa l'11% da inizio 2016. Wall Street ha chiuso in lieve calo una seduta interlocutoria e poco ispirata, condizionata in negativo sul finale dal sequestro di una sonda sottomarina Usa in Cina. L'indice Dow Jones -0,04%, lo S&P 500 -0,18% a 2.258 punti, il Nasdaq chiude a - 0,36%.
Sul fronte macro, intanto, è emerso che a novembre il tasso di inflazione annuale è migliorato allo 0,6% dallo 0,5% di ottobre.

Un anno prima era a 0,1%. È peggiorata tuttavia la bilancia commerciale, risentendo del calo delle esportazioni. A ottobre le vendite della zona euro verso il resto del mondo sono diminuite infatti del 5% su base annua, mentre le importazioni hanno registrato un ribasso del 3% rispetto a un anno prima (157,5 mld). Di conseguenza la zona euro ha registrato un surplus di 20,1 miliardi rispetto a 23,2 miliardi un anno prima.

Mps, allarme sulla raccolta
A Piazza Affari le vicende finanziarie continuano a tenere banco. Banca Mps ha invertito rotta più volte e poi proprio sul finale, con un colpo di reni, ha chiuso in rialzo. La Consob ha dato l'ok alla riapertura della conversione delle obbligazioni subordinate (fino al 21 dicembre), ma il mercato ha puntato l'indice sull'andamento della banca, che ha accusato un forte calo dell'attività commerciale negli ultimi mesi. In effetti dai documenti relativi all'offerta è emerso che è allarme rosso sull'andamento della raccolta commerciale, che da settembre ha accusato un calo di ben sei miliardi con un'accelerazione dallo scorso 4 dicembre, la data del referendum (due miliardi in meno di raccolta da quella data).

Tra l'altro i documenti indicano che «non è escluso che l'entità dei deflussi possa ulteriormente incrementarsi, nel breve termine, per effetto di entrambe le componenti citate». La raccolta è andata peggio di quanto ipotizzato nel Nuovo Piano Industriale. «Per fine 2016 si può ipotizzare una minore raccolta diretta commerciale rispetto agli analoghi valori di Piano di circa 3 miliardi», è scritto nei documenti, che tuttavia indicano che «gli effetti economici di tale scostamento sul 2016 sono marginali».

La stessa Bce, nel rifiuto della richiesta di proroga del Monte dei Paschi per l'esecuzione dell'aumento di capitale, ha calcolato che in una situazione teorica di stress la banca, in assenza di ricapitalizzazione, potrebbe subire «una fuoriuscita di circa 10,3 miliardi di liquidità nel corso di un mese». In tale scenario teorico la banca avrebbe quindi un orizzonte temporale di soli 29 giorni «entro il quale far fronte ai propri fabbisogni di liquidità senza ricorrere a nuovi interventi», è indicato nell'aggiornamento del prospetto. Sempre dai documenti si apprende che Banca Mps conta che l'offerta di conversione delle obbligazioni subordinate in azioni riceva un'adesione attorno al 40%.

Mediaset, rimane alta la guardia, sotto osservazione Telecom
Mediaset (-0,5%) ha risentito ancora della pressione dei realizzi, mentre gli investitori si interrogano sulle prossime mosse di Fininvest e Vivendi nella partita per il controllo dell'azienda. Il neo-premier, Paolo Gentiloni, ha dichiarato che si tratta di un'operazione di mercato e dunque non coinvolge direttamente gli stati. D'altra parte, ha sottolineato, «l'esecutivo monitora e ha inoltre già ha espresso una valutazione critica sulle modalità ostili» della scalata di Vivendi sul gruppo italiano. Gruppo che, operando nel settore dell'informazione e della comunicazione, è giusto che il Governo guardi con attenzione.

Piazza Affari continua ad accarezzare l'ipotesi che entrerà nella partita anche Telecom Italia (+1,8%), nonostante proprio ieri l'Agcom, l'Authority delle telecomunicazioni, sia scesa in campo e abbia preso posizione ricordando che «operazioni volte a concentrare il controllo delle due società (Mediaset e Telecom) potrebbero essere vietate». Indiscrezioni di stampa indicano che la stessa Fininvest starebbe studiando l'ingresso nel capitale di Telecom, con una quota attorno al 10%, per contrastare il blitz di Vivendi in Mediaset.

Generali in luce su voci interesse Allianz a controllata francese
Sono state gettonate le Generali (+1,6%), sull'ipotesi che le attività francesi del gruppo siano nel mirino del gruppo tedesco Allianz. La cessione potrebbe poi facilitare un'integrazione del Leone di Trieste con Axa.

«Ipotesi sorprendente», hanno commentato gli analisti di Mediobanca circa la cessione degli asset Oltralpe, notando che «durante il recente investor day abbiamo avuto l'impressione che tutti i paesi chiave dell'Europa Occidentale (Italia, Germania e Francia) siano “core” per Generali. Inoltre - hanno aggiunto - il turnaround della Francia è quasi completato e quindi» le attività transalpine daranno «un maggiore contributo al gruppo da qui in avanti». Più possibilisti su una vendita di Generali sono invece gli esperti di Equita, che se da una parte confermano che «il piano di cessioni annunciato non include l'uscita dalla Francia», dall'altra ricordano però che «la presentazione del piano si è focalizzata esclusivamente su Italia e Germania tralasciando ogni approfondimento sulla Francia». Generali ha replicato con un “no comment” alle indiscrezioni giornalistiche . Non è la prima volta che sul mercato si ipotizza di un avvicinamento di Allianz a Generali per le attività francesi del gruppo triestino.

Popolari sotto i riflettori, male Sondrio dopo stop a Spa
Sotto i riflettori i titoli delle banche Popolari (ed ex Popolari) dopo che il Consiglio di Stato ha di fatto sospeso l'obbligo di trasformazione in Spa in attesa di affrontare il tema nel merito il prossimo il 12 gennaio. La decisione del tribunale amministrativo è arrivata in seguito a un'istanza presentata dalla Banca Pop Sondrio. Lo stesso istituto valtellinese è stato poi oggetto di un provvedimento d'urgenza del Tribunale di Milano che, come anticipato da Radiocor Plus, accogliendo il ricorso del socio Marco Vitale ha inibito lo svolgimento dell'assemblea per la trasformazione in Spa, in calendario domani. Hanno continuato a correre Banco Popolare e Banca Pop Mi.

Italia Independent festeggia ancora ingresso di John Elkann
Fuori dal paniere principale, hanno continuato a correre le azioni di Italia Independent, festeggiando ancora la notizia che la società ha concluso la ricapitalizzazione per un controvalore totale di oltre 10 milioni di euro, sottoscritta per 7,5 milioni dal fondatore Lapo Elkann e per altri 2,5 milioni dal fratello John, per ristrutturare e rilanciare l'azienda degli occhiali. L'attuale presidente avrà quindi il 63% del capitale, affiancato dal fratello che deterrà l'8,6%. Una mossa molto apprezzata dal mercato che ieri ha premiato il titolo con un rialzo del 17% e nella seduta odierna ha messo a segno un balzo ancor più evidente (+25,89%) chiudendo a 5,3 euro.

Euro sopra 1,04 dollari, in rialzo il petrolio
Sul mercato dei cambi, l'euro torna a consolidare le posizioni sopra quota 1,04 dollari (segui qui i principali cross). In rialzo, infine, il prezzo del petrolio (segui qui Wti e Brent).

Spread BTp-Bund a 157 punti base
Sul mercato obbligazionario ha chiuso in rialzo lo spread tra BTp e Bund, in area 157 punti.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

© Riproduzione riservata