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Rc Auto, istruttoria Antitrust sugli aumenti

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Rc Auto, istruttoria Antitrust sugli aumenti

Capire se c’è stata un’intesa restrittiva della concorrenza tre i big dell’Rc auto che potrebbero essersi messi d’accordo per porre fine alla guerra dei prezzi. A questo punta l’istruttoria dell’Antitrust su diverse compagnie di assicurazione aperta ieri dopo le dichiarazioni di alcuni manager che hanno fatto scattare il campanello di allarme nelle stanze dell’Authority. I big coinvolti sono dodici, ma fanno riferimento a cinque grandi gruppi: Unipol (Unipol Gruppo finanziario, UnipolSai Assicurazioni, Linear), Generali (Assicurazioni Generali, Generali Italia, Genertel), Allianz (Allianz e Genialloyd), Cattolica (Società Cattolica di Assicurazione, Fata e Tua) e Axa.

Il presunto “autogol” delle assicurazioni arriverebbe in particolare dalle dichiarazioni dell’ad di Unipol, Carlo Cimbri che a novembre parlò pubblicamente di una «fase di lunga discesa dei prezzi», destinati ora «a salire». Parole seguite qualche giorno dopo da quelle del Dg di Generali, Alberto Minali, che replicando proprio a Cimbri, spiegò che in Italia si era assistito a una «fortissima competizione dei prezzi» che si stava «attenuando o addirittura fermando», con la successiva previsione di «qualche movimento al rialzo soprattutto in Italia, dove pensiamo che la guerra dei prezzi stia per finire o forse è già finita». Per l’Antitrust i due manager avrebbero fatto «annunci pubblici, riferiti al complesso del mercato, in merito all’eliminazione delle dinamiche competitive sul prezzo delle polizze Rc Auto», facendo in pratica venir meno «l’incertezza sulla strategia futura di prezzo delle polizze auto». L’istruttoria, che si chiuderà il 31 marzo 2018, coinvolge anche le altre compagnie «perché le dichiarazioni si riferiscono ad aumenti di prezzi da parte del complesso del mercato».

Ieri sono arrivati anche i risultati, superati positivamente dalle compagnie italiane, dello stress test dell’Eiopa, l’Autorità Ue per le assicurazioni e la previdenza, avviato a maggio per valutare la tenuta del settore in condizioni di mercato avverse. Risultati positivi che «sono una ulteriore conferma - spiega la presidente dell’Ania Maria Bianca Farina - della solidità e dell’affidabilotà del settore».

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