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La lenta crescita del mercato europeo della tv

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IL FOCUS

La lenta crescita del mercato europeo della tv

Un mercato televisivo in cui la pubblicità ha ripreso a crescere – e questo già di per sè non è trascurabile dopo il trend degli ultimi anni – ma che rimane al di sotto del livello del 2010. E comunque con una crescita eterogenea: meglio in Uk, Germania, Spagna.

È un mercato che sfiora i 100 miliardi di euro quello della Tv in Europa Occidentale. Il dato ripreso dal XIV Rapporto annuale di ItMedia Consulting di Augusto Preta mostra come per il mercato televisivo nel Vecchio Continente il 2015 (ultimo anno disponibile) sia stato un anno che ha proseguito il trend di crescita già visto nel 2014. A conti fatti i 97,7 miliardi di euro di fine 2015 sono saliti dello 0,9%, pari a un tasso medio annuo di oltre il 2 per cento. In questo quadro, al -0,9% di “license fee”, hanno fatto da contraltare il +2,7% dell’advertising e il +0,5% della pay tv. Proprio la pay tv ha dovuto quindi affrontare una tendenza alla stagnazione. Regno Unito a parte quindi, teatro di una crescita più sostenuta, nel resto d’Europa per la pay tv non è andata particolarmente bene, con cali in Italia e Francia dello 0,7 e del 2% rispettivamente.

Come mostrano altre elaborazioni di e-Media Insitute, è pur vero però che Uk, Germania, Francia, Spagna e Italia valgono più della metà del mercato televisivo europeo. Ed è lì quindi che occorre guardare per le tendenze degli anni a venire, ma anche per capire che spazi di manovra ci sono per operazioni crossborder come quella che, in un certo senso, potrebbe vedere impegnati i duellanti Mediaset e Vivendi. Il tutto nella considerazione che il mercato “contendibile”, quello della pubblicità e della quota pay, è attorno ai 36 miliardi (su 51 totali).

In questo quadro, secondo le elaborazioni di e-Media Institute le dimensioni del mercato vedono Regno Unito al primo posto con circa 16 miliardi di euro, seguito da Germania, mercato nel quale il canone ha 6 miliardi di valore ma che si caratterizza per un mercato pay ancora sottodimensionato. La Spagna è il mercato dalle dimensioni più contenute (5,4 miliardi) .

Il mercato della tv free-to-air è in tutti i mercati presidiato da operatori storici con elevate quote di mercato anche se con il passaggio alla tv digitale terrestre si sono determinate importanti dinamiche competitive che hanno visto l’ingresso di nuovi operatori e il lancio di nuovi canali. Da questo punto di vista l’Italia è stato il mercato in cui la dinamica competitiva è stata più marcata. Per quanto riguarda gli altri Paesi, Itv e da Channel 4 dominano il mercato del broadcasting commerciale gratuito in Uk; In Germania ProSiebenSat.1 Media e Rtl si dividono la torta della pubblicità sulla tv free-to-air. Rtl è l’operatore televisivo europeo della tv gratuita con la quota di ricavi esteri più elevata seguito subito da Mediaset che presidia Italia e Spagna. Rtl controlla il secondo operatore francese di tv gratuita (M6) e ha fra le altre una quota del 19,17% in Atresmedia, secondo operatore di TV commerciale spagnola (controllato da Planeta de Agostini). In Spagna Atresmedia e Mediaset sono i due operatori principali della tv free commerciale.

In questo quadro, ora occorre vedere quali saranno nei prossimi anni gli sviluppi della convergenza fra media e telco. In Usa, Regno Unito e Spagna il 100% degli abbonati a servizi di pay-tv sono abbonati di operatori che praticano il cosiddetto Triple-play o Quad-play (offerte integrate).

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