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Imprese italiane alla conquista del mondo grazie all’M&A

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“Oltre frontiera”

Imprese italiane alla conquista del mondo grazie all’M&A

Un viaggio tra le aziende italiane che hanno deciso di cogliere l'opportunità dell'internazionalizzazione attraverso operazioni di M&A. Ma anche una raccolta di testimonianze che possono essere da ispirazione per quelle circa 600 aziende con fondamentali “sani” e con tassi di crescita interessanti (fonte KPMG/SDA Bocconi), “che se decidessero di accelerare il loro percorso di crescita con l'M&A potrebbero diventare dei nuovi campioni nazionali in grado di irrobustire la competitività della nostra economia” . Così si può leggere “Oltre frontiera- Le imprese italiane alla conquista del mondo”, scritto da Monica D'Ascenzo, giornalista del Sole 24 Ore, ed edito dal Gruppo24Ore, con l'introduzione di Innocenzo Cipolletta, Presidente Aifi, e la prefazione di Andrea Sironi, presidente di Borsa Italiana Italiana.

Undici casi di successo scelti tra le aziende del territorio, espressione, per dirlo con le parole dell'autrice, di quel capitalismo italiano manifatturiero che ha saputo trovare leadership imprenditoriali e manageriali in grado di accompagnarle nei processi di internazionalizzazione anche attraverso la leva del mergers and acquisitions. O, per usare le parole di Anna Gervasoni, Direttore Generale di Aifi, “di quegli imprenditori che guardano all'azienda come a qualcosa che non è solo loro, ma che è un pezzo dell'economia italiana. Con questi imprenditori gli operatori finanziari devono dialogare con sempre maggiore flessibilità e apertura, perché le soluzioni di finanza per crescere sono tante”.

Lo scenario raccontato nel libro di D'Ascenzo è quello di un aumento di questo tipo di operazioni. Negli ultimi 5 anni e mezzo le aziende italiane hanno messo a segno circa 429 operazioni di acquisizione all'estero per un controvalore di circa 41, 8 miliardi di euro. Target preferito gli Stati Uniti, poi la Gran Bretagna, la Francia, la Germania. A livello settoriale, l'attività M&A Italia su estero si è indirizzata prevalentemente verso i comparti industriale e consumer. “Ora – sostiene D'Ascenzo - , in una fase in cui il nucleo storico della borghesia capitalistica italiana sembra ritrarsi di fronte all'onda d'urto della globalizzazione, è sempre più chiaro che le prospettive future della nostra economia sono legate allo sviluppo delle aziende del territorio”. Per le quali la capacità di utilizzare anche la leva delle operazioni M&A può fare la differenza.

Tra le case history raccontate nel libro, quella di Massimo Zanetti Beverage Group, il secondo gruppo italiano del caffè per dimensioni, che nel 2014 ha acquisito del gruppo Boncafé, leader nella produzione e nella commercializzazione di caffè nelle aree del Sud Est asiatico e del Middle East, per il presidio dei mercati emergenti asiatici, nel 2014. Passaggio intermedio, l'avvio del processo di managerializzazione del gruppo nel 2010 che arriverà a compimento sei anni più tardi. Sempre nel 2014 la INglass, che fornisce stampi e sistemi di iniezione ma anche con servizi di ingegneria e consulenza per la realizzazione di manufatti plastici, dopo aver già inaugurato una fabbrica in Cina, acquisisce la francese ERMO (180 dipendenti e 25 milioni di fatturato) e investe in un nuovo sito produttivo in Nord America. Il gruppo industriale conta 1200 dipendenti e ha fatturato 119 milioni di euro nel 2015.

Ha scelto di aprirsi ai fondi per crescere anche l'azienda di luxury design Visionnaire, che opera in 50 Paesi. Nella primavera del 2010 la famiglia Cavalli decide di aprire il capitale a un investitore istituzionale per favorire la crescita e l'espansione all'estero. Il fondo di private equity, gestito da Alto Partners di Raffaele De Courten e Stefano Scarpis, rileva la maggioranza della società, pari al 51 per cento. Un'operazione che proietta l'azienda emiliana verso i 70 milioni di fatturato, anche attraverso un piano di aperture di flagshipstore da Miami a Parigi, da Ho Chi Minh Ville a Londra.

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