La Qatar Investment Authority rifinanzia il debito su Milano Porta Nuova Garibaldi e Varesine, l’area del capoluogo lombardo dove sono sorti numerosi nuovi grattacieli e dove il fondo di Doha ha investito lo scorso anno svariati miliardi di euro (secondo alcune indiscrezioni circa 2 miliardi) per diventarne proprietario.
Sul tavolo ci sarebbe circa un miliardo di linee bancarie da rifinanziare con un pool di istituti tra i quali Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bnp Paribas e Banca Popolare di Milano. Advisor dell’operazione sarebbe stata, secondo le indiscrezioni, Mediobanca, assai attiva nell’ultimo periodo in operazioni immobiliari sia su lato del debito sia sul lato advisory.
Da notare che, secondo i rumors, su Varesine era in scadenza il debito e sarebbe dunque stato rifinanziato. Al contrario su Milano Porta Garibaldi le linee di credito bancario non erano in scadenza, ma sarebbero state rinegoziate a condizioni migliori. Entro la fine dell’anno, sempre secondo le indiscrezioni, ci dovrebbe essere la firma con gli istituti di credito coinvolti.
Tra gli immobili più noti di proprietà del Qatar ci sono le torri dove ha sede Unicredit e anche il quartier generale dell’ex-controllata nel risparmio gestito Pioneer, che da qualche settimana è stata ceduta alla francese Amundi. Ma tra i grattacieli di proprietà del Qatar nell’area c’è anche la nuova sede del gruppo bancario transalpino Bnp Paribas.
Con questa operazione la Qatar Investment Authority, che in Italia ha investito anche sulla Costa Smeralda comprata dagli americani di Colony Capital per 650 milioni di euro e sul milanese hotel extra-lusso Gallia, riorganizza sul lato finanziario uno dei suoi maggiori investimenti in Italia.
I grattacieli di Milano sono passati in mano degli emiri nel 2015: il fondo sovrano del Qatar un anno fa è infatti diventato il proprietario unico di Porta Nuova.
Il fondo, che già controllava il 40%, è infatti salito al 100% dei veicoli che possiedono Milano Porta Nuova e Varesine: con una delle maggiori transazioni immobiliari degli ultimi tempi in Italia.
Il fondo emiratino era subentrato agli investitori iniziali: cioè Hines, Unipol Sai, ed i fondi Mhrec, Hicof, il gruppo Galotti oltre alla Coima di Manfredi Catella, promotrice del progetto iniziale e tuttora gestore per conto del Qatar. L’area oggetto dell’investimento del fondo di Doha comprende tutta la zona attorno a Porta Garibaldi a Milano, e nel suo complesso i 25 edifici hanno un valore di mercato di oltre 2 miliardi.
Proprio il fondo di Doha, nell’ultimo mese, è stato sotto i riflettori per un possibile investimento come anchor investor nell’aumento di capitale del Montepaschi: operazione poi archiviata dall’investitore del Golfo.
Ora, secondo gli ultimi rumors, proprio la Qatar Investment Authority potrebbe virare su un’altra operazione italiana e seguire con maggior interesse il dossier della ricapitalizzazione di Unicredit, iniezione da 13 miliardi che verrà lanciata il prossimo anno. Tanto che le banche del consorzio per l’aumento di piazza Gae Aulenti avrebbero già sondato l’interesse del fondo sovrano qatarino.
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