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Davos, torna la fiducia. Meno ottimismo tra i ceo italiani

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World Economic Forum

Davos, torna la fiducia. Meno ottimismo tra i ceo italiani

(Ap)
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DAVOS - Pessimismo in crescita nei Ceo italiani sull'andamento dell'economia mondiale in controtendenza rispetto al dato globale. Dopo tre anni di crescita cala infatti la fiducia dei Ceo italiani sulle prospettive delle loro aziende a 12 e 36 mesi.

È quanto emerge dalla 20° Annual Global CEO Survey di PwC, “Preparare il tuo team: temi di riflessione per la crescita in un futuro digitale”, che fotografa il livello di fiducia nello sviluppo globale e del proprio business di oltre 1.400 Ceo in 83 Paesi, presentata come di consueto agli operatori e agli imprenditori alla vigilia del World Economic Forum di Davos (Svizzera).

Economia globale. Poco più di un quarto dei Ceo (29%) ritiene che l'economia globale migliorerà nei prossimi 12 mesi, in aumento di 2 punti rispetto allo scorso anno. I Ceo italiani invece sono tra i più pessimisti sulla crescita globale: il 36% si attende una ripresa nel 2017, in forte calo rispetto al 55% del 2016.
Fiducia nella crescita dei fatturati -I risultati del sondaggio annuale di PwC indicano che poco più dell'85% degli executive di tutto il mondo nutre fiducia o molta fiducia nelle possibilità di crescita della propria azienda nell'anno appena iniziato nei 12 mesi, contro l'86% dei Ceo dell'Italia (era il 92% nel 2016), mentre per i 36 mesi si passa al 92% dei Ceo del mondo con la medesima quota per l'Italia (che però era del 97% l'anno scorso). Italia dunque in controtendenza anche verso la crescita dei consumi.

Ottimismo sugli Usa. Da notare l'atteggiamento positivo degli Usa con l'87% dei Ceo ottimisti o molto ottimisti di aumentare i ricavi nei 12 mesi e il 97% per i 36 mesi contro una quota del 77% dei Ceo tedeschi per un incremento del giro d'affari nel breve e dell'83% nel medio periodo. Nicola Anzivino, Partner di PwC, commenta: «I risultati della 20° Ceo Survey mostrano un'inversione nel sentiment dei Ceo italiani, meno fiduciosi circa lo scenario globale e le prospettive aziendali. Tra le tre priorità chiave dei nostri Ceo spiccano la definizione di obiettivi di crescita per linee esterne (M&A, JVs e Alleanze strategiche), lo sviluppo del capitale umano attraverso un'adeguata people strategy e il focus sull'innovazione attraverso l'utilizzo a 360 gradi della tecnologia in azienda».

Crescita. Quanto alla crescita l'80% dei Ceo italiani punterà sulla crescita organica come punto chiave di sviluppo contro il 79% dei Ceo globali, senza dimenticare nuove operazioni straordinarie come acquisizioni e fusioni che vedono il 44% dei Ceo italiani interessati contro il 41% dei colleghi a livello mondiale. Usa (48%), Germania (38%) e Cina (24% ma in calo) restano i Paesi obiettivo per la crescita secondo i CEO italiani, seguiti dalla Francia (16%), Regno Unito (14%) e Brasile (6%). Per i CEO tedeschi la Gran Bretagna aumenta di attrattività d'investimento passando dal 13% al 21% nonostante Brexit. Tra le paure dei Ceo l'incertezza economica resta la minaccia principale (82% globale; 79% Italia), seguita dall'incertezza geopolitica dell'eurozona in forte crescita (56% globale e 76% Italia).

Troppe regole. Spaventa l‘80% dei Ceo mondiali (76% italiani) l'eccesso di regolamentazione, e il ritorno del protezionismo (59% globale; 44% Italia) mentre tutti auspicano un sistema fiscale più stabile e meno oneroso (68% globale; 52% Italia). Nicola Anzivino conclude: «A destare preoccupazione nei Ceo è la possibilità che la carenza di competenze tecniche, relazionali e manageriali nei propri manager possa pregiudicare il potenziale di crescita e la rilevanza strategica della propria azienda. In tale ambito molti manager stanno riformulando il ruolo della funzione HR, al fine di reclutare le persone giuste e valorizzare i talenti “nascosti” nelle loro imprese. Per il successo delle aziende sarà anche fondamentale sviluppare il trust tra tutti gli stakeholder aziendali, tra i temi che potrebbero influenzare negativamente tali relazioni i Ceo italiani evidenziano cybersecurity, privacy ed etica d'impresa».

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