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Luxottica, carteggio con Sec sulla governance del gruppo

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Luxottica, carteggio con Sec sulla governance del gruppo

Chi comanda in Luxottica? Quale ruolo ha l’amministratore delegato Massimo Vian? E chi prende le decisioni strategiche nel gruppo fondato da Leonardo Del Vecchio? Sono solo alcune delle domande poste dalla divisione di Corporate finance della Sec, la Security and Exchange Commission, al gruppo Luxottica. Un fitto scambio di corrispondenza, quello avvenuto negli scorsi mesi e conclusosi a fine ottobre, che rientra nella normale dialettica tra società quotate a Wall Street e authority. Ma che nello stesso tempo raccoglie una ricca documentazione, poi giudicata esaustiva dall’Authority, dove sono passati al setaccio divisione dei ruoli, organigramma, deleghe e più in generale l’organizzazione al vertice del colosso degli occhiali. Con una domanda che sembra predominare su tutte: chi decide al vertice?

Nell’ultimo anno Luxottica è stata infatti al centro di importanti riassetti nella cabina di comando. All’inizio del 2016 Adil Khan, arrivato un anno prima, ha lasciato l’incarico di amministratore delegato del gruppo dell’occhialeria, con il presidente Leonardo Del Vecchio, fondatore del gruppo, che ha assunto tutte le deleghe sui mercati ed è diventato presidente esecutivo del gruppo.

L’altro a.d. Massimo Vian è rimasto al suo posto nel ruolo di amministratore delegato Prodotto e Operations. Un ricambio improvviso, quello annunciato un anno fa, che ha sollevato una serie di interrogativi. Tra tutti l’impressione che il nuovo vertice non fosse definitivo. Le novità sono arrivate a stretto giro dopo un pressing informale da parte del board ad “ufficializzare” alcune posizioni chiave nell’organigramma di Luxottica e nella strategia del gruppo. Il riferimento era al consulente di Del Vecchio, Francesco Milleri, amico e manager superfidato che da tempo ha avuto un ruolo chiave tra le mura del colosso degli occhiali. Già in passato, l’assegnazione di un possibile ruolo a Milleri era sfociato nelle dimissioni dell’ex amministratore delegato Enrico Cavatorta. In quella occasione, il progetto, poi non decollato era quello di far affiancare Cavatorta da Milleri. Ma con l’uscita di Adil Khan dall’organigramma di gruppo i tempi apparivano ormai maturi. Milleri è entrato a marzo nel consiglio di amministrazione di Luxottica. Una ascesa poi sigillata un mese dopo con la nomina di Francesco Milleri a vicepresidente «con il compito di coadiuvare e assistere il presidente esecutivo» Leonardo Del Vecchio «nell’esercizio delle sue funzioni».

Il ricambio ai vertici e la nuova divisione delle deleghe tra il fondatore Leonardo Del Vecchio, Vian e, in ultima battuta, anche Milleri, dopo peraltro precedenti riassetti a pochi mesi di distanza, si è tradotto in una richiesta di chiarimenti da parte della Sec. In una missiva, datata lo scorso 18 agosto, la Commissione in riferimento al bilancio depositato in Commissione (cosìdetto Form 20 –F) ha elencato una serie di quesiti. Oltre a quelli strettamente tecnici che riguardano profitti operativi, chiarimenti su budgets tra divisioni Wholesale and retail, la Commissione ha chiesto a Luxottica chi è colui che prende le decisioni operative e strategiche all’interno del gruppo dopo l’ultimo riassetto avvenuto a gennaio scorso al vertice. Una domanda a cui il colosso ha risposto che l’unico Codm (chief operating decision maker) è il presidente Leonardo Del Vecchio «perché - scrive la società- ha l’autorità principale nel prendere decisioni strategiche attinenti la società e la allocazione delle risorse e valutare la performance dei segmenti operativi della società». Da qui la successiva domanda della Sec: quale ruolo ha il ceo del prodotto e Operations, Massimo Vian, e come si rapporta a Del Vecchio. Luxottica ha così spiegato che Vian assiste Del Vecchio nella guida della società grazie alla sua conoscenza approfondita del prodotto e al suo precedente ruolo nel management, dato che prima del riassetto rappresentava uno dei due Codm insieme ad Adil Khan. La SEC in una seconda missiva inviata agli inizi di settembre ha chiesto però ulteriori dettagli nella divisione delle deleghe tra Del Vecchio e Vian (punto 7 della missiva del 15 settembre). In proposito Luxottica ha spiegato che mentre del Vecchio ha la responsabilità su tutte le operazioni del gruppo, qualsiasi decisione di Vian rispetto al prodotto e alle Operations è comunque soggetta al via libera di Del Vecchio. Per esempio, spiega Luxottica, «Mr Vian non può fare accordi per prodotti o Operations di un valore superiore ai 15 milioni di euro senza l’approvazione di Del Vecchio. Inoltre deve notificare al presidente qualsiasi operazione di un importo di 15 milioni o meno che non rientri nell'ordinaria amministrazione». La Sec ha poi chiesto a Luxottica di correggere l’organigramma dove Vian non era inserito con l’incarico di Ceo di prodotto e Operations oltre a richiedere un organigramma aggiornato con la prima linea del management. Tutte richieste puntualmente inviate da Luxottica e a fine ottobre giudicate esaustive dalla Sec.

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