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Diritti del calcio e partita delle tv

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L'Analisi|In primo piano

Diritti del calcio e partita delle tv

Sui diritti televisivi del calcio sta per cominciare una partita che può cambiare l'assetto del sistema dei media. A Londra, Piersilvio Berlusconi, ad di Mediaset, ha annunciato che il gruppo parteciperà sì alle aste per la serie A e forse a quella per la Champion’s League per il triennio 2018-21 ma “in modo razionale”. Vuol dire che il gruppo ha scelto di andare, dalle prossime aste primaverili, ben al di sotto dei prezzi pagati sino a oggi per il calcio in tv (in particolare i 600 milioni per tre anni di Champion’s League).

Non a caso Mediaset aveva sottoscritto un contratto con Vivendi per cedere il 100% di Premium, la sua pay tv. E non a caso, i costi dei diritti “premium” sono la voce di risparmio più consistente del piano di sviluppo sino al 2020 presentato a Londra. Se, allora, Mediaset si tira indietro sul calcio, a partire dalla Champion’s, cosa può succedere alle prossime aste? Molto, per la serie A, dipenderà dai “pacchetti” di incontri che verranno offerti da Lega e Wanda. Le linee guida per la vendita presentate all’Agcom e all’Antitrust sono ancora vaghe, tanto da rischiare di essere “bocciate” e rinviate al mittente. La serie A sarà ancora venduta per piattaforme tecnologiche? O sarà divisa in “pacchetti” di partite, per una o più piattaforme? Sky, in ogni caso, sarà della partita, anche se sarà da vedere a quali prezzi, visti i tagli annunciati tra giornalisti e personale.

La Champion's League dovrebbe tornare a casa Sky, ma la partita settimanale da trasmettere in chiaro potrebbe essere ceduta ad altri soggetti, magari alla Rai o alla stessa Mediaset, anche se il gruppo di Murdoch è impegnato a lanciare il canale 8 del digitale terrestre. Sky e Mediaset non sono più nemici come in passato: ora si parlano e Sky ha appena comprato un pacchetto di film da Medusa. Un accordo Sky-Mediaset sul calcio ci può stare, ma corre il forte rischio di incorrere negli strali dell’Antitrust.

La partita futura è complicata: può esserci un nuovo soggetto in grado di acquistare dei pacchetti di incontri o la serie A per il digitale terrestre? Il primo nome che viene in mente è quello del gruppo Discovery, che ha in mano i diritti per le prossime Olimpiadi ed è l’editore del canale Eurosport. Per trasmettere un pacchetto di partite in contemporanea, più anticipi e posticipi, però, ci vuole ben più di qualche canale in chiaro: occorre costruire una rete e avere capacità trasmissiva, oltre ad sistema di accesso condizionato e ad un sistema di billing per il pagamento.

Discovery potrebbe noleggiare la rete e la capacità trasmissiva da EI Towers, l’operatore di rete controllato da Mediaset, che rischia di perdere valore sul mercato in caso di ridimensionamento di una Premium senza calcio. In alternativa, Discovery potrebbe usare il satellite per trasmettere agli impianti terrestri e alle abitazioni con parabole, ma la convivenza con Sky sarebbe complicata, anche se la pay tv di Murdoch potrebbe, nei prossimi mesi, dover subire le condizioni dell'Agcom, in caso fosse dichiarata in posizione dominante sul mercato pay.

Lo stesso può accadere a Mediaset sul mercato della tv in chiaro: e questo potrebbe costituire un “paletto” per Vivendi, che ha certamente meno potere di negoziazione con le istituzioni nazionali sui remedies, cioè sulle condizioni che verranno impos–te ad un operatore dominante. Difficili altre soluzioni: Cairo non sembra tentato da un'avvenuta così rischiosa; una piattaforma della Lega, gestita dalle società, incontrerebbe molte criticità, a partire dal fatto che non garantirebbe un introito certo. A rischiare, alle fine, saranno proprio i club della serie A – la Champion's ha forti entrate da altri paesi europei.

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