È partito da un paio di settimane l’Arbitro per le controversie finanziarie della Consob. Un po’ presto per un bilancio ma abbiamo provato a fare alcune domande per dare un quadro dell’avvio, a Gianpaolo Barbuzzi, presidente del nuovo organismo.
All’arbitro possono rivolgersi i clienti delle quattro banche risolte a fine 2015?
In questi giorni sono all’esame del Parlamento i decreti sull’Arbitrato Anac per le banche. Poi per farlo partire occorrereanno tempi tecnici anche lunghi. Quando però è stata pensata questa procedura non c’era ancora l’Acf. Per dare subito una risposta a questi risparmiatori sarebbe opportuno che nei decreti in fase di elaborazione fosse indicata la possibilità di rivolgersi anche al nostro arbitrato. In ogni caso a noi potranno rivolgersi gli azionisti di queste banche, per i quali la procedura Anac è esclusa. Ma sarebbe auspicabile che anche attraverso di noi si potesse attingere al Fondo di solidarietà di tutela dei depositi, previsto per l’Anac.
Come giudicate l’avvio dell’Arbitro?
In poco più di due settimane si è arrivati a 60 ricorsi e 75 sono in fase di preparazione tramite il nostro sito. Qualche giorno fa erano 50 ma per un importo complessivo già di 3 milioni di euro, con richieste che vanno da circa 2mila euro fino quasi alla nostra soglia di competenza, che è di 500mila euro. Tenendo conto che per presentare il ricorso occorreva avere fatto già un reclamo, la risposta è stata più che soddisfacente.
Cosa hanno lamentato i risparmiatori?
Hanno lamentato soprattutto la violazione degli obblighi informativi da parte degli intermediari.
Ci sono dei casi che si impongono all’attenzione più di altri?
Il numero non è ancora elevato di ricorsi, però la metà di quelli che ci sono arrivati riguardano le banche venete in crisi, la Popolare di Vicenza e VenetoBanca.
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