Amazon ha aumentato le vendite del 55% a 43,74 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2016 e i profitti di oltre un terzo a 749 milioni. Ma se gli utili hanno battuto il pronostico con 1,54 dollari per azione contro 1,35, facendo segnare il settimo trimestre in attivo, i risultati del fatturato hanno deluso - erano attesi a 44,68 miliardi.
Questo, e un outlook cauto sul trimestre in corso, sono bastati a frenare il titolo, che a Wall Street nel dopo mercato ha ceduto quasi il 4 per cento. Per l’inizio dell'anno Amazon teme oneri da 730 milioni legati alle tensioni valutarie che peseranno su un giro d’affari complessivo compreso tra 33,5 e 35,75 miliardi rispetto ai 35,95 ipotizzati dagli analisti.
La divisione Amazon Web Services, leader nel cloud computing, ha sostenuto la recente performance della società con profitti operativi quasi raddoppiati a 926 milioni di dollari e entrate lievitate del 47% a 3,54 miliardi. Per l’intero 2016 la divisione ha raggiunto i 12,22 miliardi di giro d'affari, superando l'obiettivo di dieci miliardi fissato dal chief executive Jeff Bezos.
Amazon ha vinto anche anche la battaglia delle vendite della stagione festiva di fine anno, dimostrando la continua forza della sua attività centrale nel commercio elettronico: ha catturato una quota del 40% delle vendite online, nell’insieme aumentate invece solo del 20 per cento. Il rivale più vicino, la catena Best Buy, ha racimolato una quota del 4 per cento. Amazon è oggi impegnata in ulteriori costose espansioni negli Stati Uniti che spera paghino presto: entro il 2018 ha in programma, tra l'altro, di creare centomila nuovi posti di lavoro.
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