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AUMENTO DI CAPITALE

UniCredit, volano i diritti (+9%) nell’ultimo giorno di scambi

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Unicredit corre nell'ultimo giorno utile per trattare in Borsa i diritti sull'aumento di capitale da 13 miliardi di euro. I titoli hanno chiuso a 12,9 euro, in progresso del 2,1%. I diritti sono volati dell'8,81%, attestandosi a 12,35 euro. Gli investitori che detengono i diritti hanno la possibilità di esercitarli fino al prossimo 23 febbraio, termine ultimo per aderire all'aumento di capitale. Operazione che prevede l'offerta in opzione di 13 azioni ordinarie al prezzo di 8,09 euro cadauna ogni 5 azioni ordinarie e/o di risparmio possedute. Giovedì prossimo sarà reso noto il numero dei diritti che sono stati esercitati e di quelli che verranno messi in asta.

Oggi anche il titolo Unicredit ha chiuso in netto rialzo (+2,14% a 12,9 euro), in controtendenza rispetto all’andamento negativo di Piazza Affari. L’andamento settimanale è statto lievemente positivo: venerdi scorso il titolo aveva chiuso a quota 12,61 euro. Successivamente verranno di nuovo offerti gli eventuali diritti inoptati fino al prossimo 10 marzo, giorno di chiusura dell'operazione. Ad ogni modo le banche del consorzio di garanzia si sono impegnate a sottoscrivere le azioni di nuova emissione non sottoscritte al termine dell'operazione. Coloro che hanno deciso di non aderire all'aumento vedranno fortemente diluita la propria quota in Unicredit, attorno al 70 per cento. Oggi Allianz, azionista del gruppo bancario, ha annunciato che sosterrà l’aumento di capitale di Unicredit per la quota di sua competenza.

Lo scorso 9 febbario la società ha presentato i conti del 2016: 11,8 miliardi di perdite, per lo più svalutazioni e accantonamenti preliminari all’aumento di capitale da 13 miliardi. Non a caso, il quarto trimestre si è chiuso con 13,6 miliardi di perdite. Il dato nuovo, invece, è relativo al Cet 1 Ratio, cioè il livello del capitale di Vigilanza. Dopo le poste straordinarie del quarto trimestre, al 31 dicembre risultava al 7,54%, al di sotto del livello minimo prescritto dalla Bce. Tuttavia, segnala la banca, con i 13 miliardi di aumento salirà all'11,15%, che diventerà il 12% non appena saranno contabilizzati gli introiti derivanti dalle cessioni di Pioneer e Pekao. Dal punto di vista dell'attività, nel 2016 i ricavi sono stati pari a 18,8 miliardi, sostanzialmente stabili (-0,3%) sul 2015. E' sceso del 5,6% il contributo del margine d'interesse (10,3 miliardi) e si sono ridotte dell'1,1% le commissioni (5,4 miliardi),mentre è cresciuto del 40% il trading (2 miliardi).

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