Il Ftse Mib di Piazza Affari torna sopra la soglia dei 20mila punti. Non accadeva da 14 mesi. Per vedere l’indice su questi livelli bisogna infatti tornare a gennaio 2016. Poco dopo, sull’azionario scoppiò la bufera legata al crollo del prezzo del petrolio (che scese fino a 26 dollari al barile) e al rischio di hard-lending dell’economia cinese. Oggi questi rischi sono scongiurati. Così come quello politico legato alle elezioni in Olanda dove ha vinto il premier Rutte (e soprattutto, lato mercati, ha perso l’euroscettico Wilders).
Inoltre ieri la Federal Reserve degli Usa ha sì alzato il costo del denaro ma è parsa più “colomba” del previsto sulle prossime strette (nel 2017 ve ne potrebbero essere altre due anziché tre). E questo dà ulteriore slancio oggi alle Borse europee dove l’indice Eurostoxx 50 torna ai livelli di novembre 2015.
A questo punto gli investitori iniziano a concentrarsi sulle elezioni in Francia (23 aprile primo turno e 7 maggio l’assai probabile ballottaggio). Il candidato che piace meno ai mercati in quanto potenzialmente destabilizzatore dell’attuale sistema, ovvero Marine Le Pen, è al momento parecchi punti sotto rispetto a Emmanuel Macron.
Ma dei sondaggi gli investitori non si fidano più come un tempo. Considerato quanto successo lo scorso anno a proposito del referendum sulla Brexit e delle elezioni Usa che hanno portato - a dispetto dei pronostici - alla vittoria di Trump.
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