La Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno comunicato al ministero dell'Economia, Banca d'Italia e Bce l'intenzione di accedere alla ricapitalizzazione precauzionale, ovvero agli aiuti di Stato. L'hanno reso noto in tarda sera due distinti comunicati degli istituti veneti. «Con riferimento al nuovo Piano industriale 2017-2021 attualmente in corso di finalizzazione, già sottoposto alle Autorità di Vigilanza – recita la nota diffusa dalla Popolare di Vicenza - nel quale è previsto un progetto di fusione con il Gruppo Veneto Banca unitamente ad un intervento di rafforzamento patrimoniale da realizzarsi nel 2017, la Banca Popolare di Vicenza, nell'ambito delle modalità di reperimento dei capitali necessari ad implementare la citata ricapitalizzazione, ha comunicato al MEF, Banca d'Italia e BCE l'intenzione di accedere al sostegno finanziario straordinario e temporaneo da parte dello Stato italiano». Stessa operazione si presume sarà messa in atto da Veneto Banca.
La lettera alla sorveglianza Bce
Giovedì 16 i due istituti veneti avevano comunicato per lettera alla Banca centrale europea di possedere individualmente i requisiti di solidità necessari per poter accedere alla ricapitalizzazione precauzionale. Ora la richiesta ufficiale al ministero dell'Economia, così come ha fatto in precedenza Monte Paschi di Siena. Non si conosce l'entità della richiesta e quindi il ruolo che potrà avere lo Stato all'interno della capitalizzazione – se di maggioranza o di minoranza. Dirimente, in questo senso, sarà ciò che deciderà di fare Atlante, il fondo detentore delle due banche, e se potrà utilizzare gli 1,7 miliardi ancora a disposizione per rimpolpare un'altra volta il capitale degli istituti in crisi (denaro che sarebbe destinato all'acquisto di Npl). Ma solo due giorni fa il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha spento ogni entusiasmo dichiarando che «Atlante è pronta a comprare le sofferenze. Francamente mi sembra che più di quello che ha fatto non possa fare».
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