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Rinviato il cambio al vertice di Atm Milano, scontro fra Comune e management

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Rinviato il cambio al vertice di Atm Milano, scontro fra Comune e management

Un’assemblea alle 18 che avrebbe dovuto recepire le nuove nomine del sindaco per il Cda e nominare il successore del presidente e direttore generale Bruno Rota alla guida di Atm . Quell’assemblea, ieri, è però saltata per mancanza di numero legale. Niente cambio al vertice dunque per Atm, l’azienda dei trasporti di Milano controllata dal Comune che comunque ha fatto sapere di prevedere una riconvoncazione entro 48 ore.

A dare forfait sono stati i tre componenti del collegio sindacale oltre al numero uno Bruno Rota, ormai in rotta di collisione con Palazzo Marino. Lo stesso Rota ieri ha convocato una conferenza stampa, ufficialmente per comunicare i dati di bilancio di un 2016 chiuso con un utile record di quasi 40 milioni di euro e una posizione finanziaria netta attiva per 250 milioni. Questi i dati salienti del bilancio 2016 del gruppo Atm approvato dal consiglio di amministrazione della società, l’ultimo che è si svolto sotto la presidenza di Bruno Rota, il quale dopo due mandati non può farne un terzo, secondo le regole di Palazzo Marino.

Proprio sulla revoca anticipata, che Rota considera «illegittima» si sta consumando ora lo scontro fra il manager e il Comune, in una partita che si è fatta più spinosa nelle ultime settimane con il casus belli dalla battaglia delle quote di M5 (la quinta linea della metropolitana milanese) con Rota che ha spinto per tenere Fs fuori dalla partita del trasporto pubblico locale. Il via libera è però di fatto arrivato dal sindaco Sala, dando vita ad attriti giudicati ora insostenibili.

Tornando ai conti, nel 2016, il risultato di gruppo cresce ulteriormente rispetto ai 25,8 milioni dell’anno prima, raggiungendo i 38,8 milioni di euro (+50,6%). I costi operativi risultano pari a 832,7 milioni. Il margine operativo lordo (Mol), pari a 164 milioni di euro, rimane sostanzialmente invariato (+0,4%). Il risultato positivo, spiega una nota della società, è stato conseguito grazie «all’attento controllo della struttura complessiva di costo», che ha consentito di ottenere una diminuzione dei costi operativi superiore in proporzione alla contrazione dei ricavi, in quanto i proventi non usuali legati al semestre Expo sono stati compensati con crescita del fatturato ma non di pari importo.

Anche la capogruppo Atm Spa nel 2016 registra un miglioramento dei principali valori economici. L'esercizio si chiude con un utile netto di oltre 19,7 milioni di euro, quasi l’80% in più dello scorso anno (10,8 milioni) e ben sei volte più alto rispetto al 2014 (3,08 milioni). Il Mol è pari a oltre 130 milioni di euro, quattro milioni in più rispetto al 2015. Le società del gruppo Atm hanno contribuito al risultato positivo: tutte le partecipate hanno ormai raggiunto una consolidata situazione di equilibrio economico, superando la critica situazione di pochi anni fa. In particolare, un importante contribuito deriva dalla performance della partecipata danese Metro Service A/S, che all’inizio del 2016 si è aggiudicata la gestione delle due nuove linee della metropolitana di Copenaghen.

In virtù dell’ingente flusso di cassa generato dalla gestione (164 milioni) e dalla diminuzione dell’indebitamento finanziario, che scende a 148 milioni da 164 milioni del 2015, viene confermata la solidità patrimoniale e finanziaria del gruppo, attestata dalla consistenza del patrimonio netto pari a 961 milioni di euro e dal livello della posizione finanziaria netta, attiva e pari a 247 milioni, registrando un significativo miglioramento (era 217,7 milioni nel 2015).

Con questi risultati, Atm conferma di essere un punto di riferimento nel panorama del trasporto pubblico a livello nazionale. Un valore riconosciuto anche dal futuro presidente di Atm, Luca Bianchi, che ieri di fronte alla commissione Trasporti del Comune si è presentato con queste parole: «Cosa penso di Atm? Evidentemente ogni bene, altrimenti non sarei qui».

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