Le società più generose con i propri top manager sono soprattutto americane. L'unica eccezione è rappresentata dalla giapponese SoftBank che non è una banca ma un colosso del settore telecom e internet. I compensi accordati all'ex Google Nikesh Arora fin dalla sua assunzione (135 milioni nel 2014 e altri 73 nel 2015) sono un'anomalia in Giappone dove le società quotate sono notoriamente più morigerate nel retribuire i loro manager. La missione del manager indiano era decisamente ardua: il vulcanico fondatore della società Masayoshi Son lo aveva chiamato per affiancarlo alla guida della società per poi affidargli il testimone non appena avesse compiuto 60 anni. Il miliardario giapponese (16,9 miliardi di dollari il valore della sua quota nell'azienda) ha deciso di cambiare idea volendo prendersi altri 5-10 anni alla guida dell'azienda e Arora, di fronte alla prospettiva di farsi anni in panchina, ha comprensibilmente abbandonato la nave lo scorso 21 giugno. Un semestre di lavoro molto redditizio: S&P Market Intelligence calcola una retribuzione complessiva di 57,6 milioni di dollari sul 2016.