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Save, pronto il riassetto con Infravia e DB

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Save, pronto il riassetto con Infravia e DB

  • –Laura Galvagni

Il riassetto di Save arriva alle battute finali. Nella tarda serata di ieri advisor finanziari e legali erano al lavoro per mettere a punto gli ultimi dettagli della maxi operazione che cambierà gli equilibri dello scalo di Venezia. Enrico Marchi e Andrea De Vido, partner di Finint, socio forte della compagnia aeroportuale, hanno firmato il divorzio e a cascata verranno siglate le intese con i futuri nuovi azionisti: InfraVia e Deutsche Bank. I due investitori assieme a Marchi promuoveranno un’Opa su Save a un prezzo che alcuni stimano non distante dalle quotazioni attuali e in questo modo diventeranno i nuovi soci di controllo. Marchi, presente fin da subito nella compagine azionaria della newco che lancerà l’Opa, conferirà le azioni di Save detenute direttamente e indirettamente tramite Finint, all’offerta e successivamente reinvestirà parte del ricavato nel veicolo artefice del riassetto. In questo modo resterà in possesso di circa un 12% dell’aeroporto veneziano ma allo stesso tempo avrà i denari per liquidare il partner Andrea De Vido da Finint. A De Vido andranno circa 120 milioni, parte in contanti e parte con asset. Sul fronte della governance, tassello fondamentale dell’accordo, la gestione della newco è stata definita nel dettaglio e a Marchi dovrebbero venir riconosciute una serie di deleghe che assicureranno all’imprenditore le redini di Save per i prossimi tre anni. Quanto all’Opa, il closing dell’intera operazione dovrebbe avvenire nel mese di luglio e solo successivamente verrà lanciata la proposta sul mercato. Va detto che ai valori attuali, ieri il titolo ha chiuso in progresso dello 0,69% a 20,29 euro, Save viene valorizzata circa 16,5-17 volte il margine operativo lordo. Recentemente Atlantia ha pagato Nizza, secondo le stime degli analisti, più o meno 22 volte l’ebitda mentre lo scalo di Bologna tratta addirittura 24 volte il margine operativo lordo. Da capire se l’affondo di Marchi e dei nuovi partner scatenerà altri appetiti. per ora merita ricordare che sul dossier Save si era affacciato anche il fondo Ardian mentre con Atlantia, già socio del gruppo con una quota del 22%, si era ipotizzata una soluzione di co-controllo con la holding dei Benetton fuori dalla stanza dei bottoni. Marchi, però, sembra aver scelto la strada dell’indipendenza e della continuità.

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