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Atlantia cede il 10% di Autostrade

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Atlantia cede il 10% di Autostrade

  • –Carlo Festa

Atlantia annuncia la dismissione di una quota di minoranza di Autostrade per l’Italia (Aspi). A rilevare due pacchetti (entrambi del 5%) sono infatti stati un consorzio capitanato dal colosso assicurativo tedesco Allianz, da una parte, e il gruppo cinese Silk Road Fund dall’altra. L’operazione vale 1,48 miliardi di euro.

Il board del gruppo controllato dalla famiglia Benetton, dopo aver esaminato varie offerte ricevute da investitori istituzionali, ha dato così il via libera all’operazione, che si articolerà nella cessione di una quota del 5% a un consorzio formato da Allianz Capital Partners per conto di Allianz Group (74%), Edf Invest (20%) e DIF Infrastructure IV (6%), cordata assistita dall’advisor Rothschild e dagli avvocati di Cleary Gottlieb. Un ulteriore 5% del capitale di Aspi verrà invece ceduto al gruppo finanziario di Pechino, Silk Road Fund.

Il consorzio composto da Allianz Capital Partners avrà inoltre un’opzione per l’acquisto, ai medesimi termini e condizioni, di una ulteriore quota del 2,5% del capitale di Aspi da esercitarsi entro il 31 ottobre prossimo. Atlantia inoltre ha in corso colloqui con altri potenziali investitori «che hanno manifestato interesse all’acquisizione di ulteriori quote nel capitale di Aspi».

È il caso di ricordare che tra gli altri soggetti interessati c’era il fondo sovrano di Abu Dhabi, Adia, e il colosso finanziario australiano Macquarie. Se si guardano i numeri della transazione, la cessione del 10% del capitale di Autostrade per l’Italia vale 1,48 miliardi di euro e genererà una plusvalenza pari a 736 milioni di euro per il gruppo infrastrutturale della famiglia Benetton.

«Con questa operazione - commenta l’amministratore delegato Giovanni Castellucci - Atlantia non solamente recupera risorse per accelerare lo sviluppo internazionale, ma soprattutto instaura una solida partnership con investitori eccellenti che apprezzano il modello di business di Autostrade per l’Italia e la chiarezza delle regole concessorie italiane». Inoltre, a parere dello stesso Castellucci, potrebbe essere possibile «ampliare la collaborazione su altri progetti di sviluppo in Paesi di comune interesse». Del resto, proprio Edf Invest è già partner di Atlantia nel settore aeroportuale grazie all’investimento nell’aeroporto di Nizza.

La sottoscrizione dell’accordo relativo all’operazione è subordinata alla finalizzazione della documentazione contrattuale, prevista nei prossimi giorni. Il perfezionamento dell’operazione è previsto per la fine di luglio. Nell’operazione Atlantia è stata assistita dagli advisor finanziari Goldman Sachs, Jp Morgan, Credit Suisse e Morgan Stanley nonché dallo Studio Bonelli Erede per gli aspetti legali.

Il consiglio di amministrazione di Atlantia di ieri ha inoltre confermato «l’interesse preliminare a valutare una possibile operazione societaria strutturata in forma di offerta pubblica con Abertis Infraestructuras». Con questo obiettivo è stato dato mandato all’amministratore delegato Giovanni Castellucci «di continuare ad esplorare le possibili opzioni strategiche per l’implementazione dell’operazione, sul presupposto che la stessa sia considerata amichevole e idonea a creare valore per tutti gli azionisti».

Sul tavolo delle trattative oltre al prezzo dell’offerta (che dovrebbe essere attorno ai 16 euro) c’è la governance del nuovo gruppo e il peso che chiedono di avere gli spagnoli e il socio principale di Barcellona, La Caixa, rispetto al board di Atlantia, che punta a mantenere il suo attuale assetto dopo il lancio dell’Opa. Su questo punto stanno continuando a trattare i manager dei due gruppi oltre agli advisor: Mediobanca e Credit Suisse per Atlantia e Citi e Az Capital per conto di Abertis.

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