È salita dell’1,39% Atlantia a Piazza Affari, con il mercato che guarda con attenzione all’operazione di acquisizione di Abertis. A ogni modo, proprio in base a questa operazione all’orizzonte si profila la cessione (di parte, non è detto in toto) di Cellnex, ora controllata da Abertis con una quota del 34%. Per non incorrere nell’obbligo di Opa su Cellnex, se l’accordo con gli spagnoli di Abertis dovesse essere completato, Atlantia dovrà scendere al di sotto del 30% del capitale in tempi rapidi, vendendo dunque almeno un 4% che sul mercato potrebbe essere valorizzato poco meno di 200 milioni. Potrebbe anche considerare la vendita di tutta la quota, ritenuta non strategica, sostenendo così il finanziamento della fusione.
Secondo l’agenzia Bloomberg e altre fonti di stampa, l’interesse ci sarebbe soprattutto nei colossi Usa delle torri: American Towers e Crown Castle. Un portavoce ha sottolineato che «il management di Cellnex non ha avuto alcun tipo di contatto con American Tower su qualsiasi tipo di deal».
Con le ultime acquisizioni in Svizzera – operazione in consorzio per l’acquisto del 100% di Swiss Towers AG, una controllata dell'operatore mobile svizzero che gestisce 2.239 torri di telecomunicazione – Cellnex è diventato il primo operatore di servizi e infrastrutture di telecomunicazioni mobile a entrare nel mercato svizzero. La presenza della società in Europa comprende quindi oltre 23mila siti tra Spagna,Italia, Francia, Paesi Bassi, Uk e ora anche in Svizzera. Circa 7.700 torri gestite da Cellnex si trovano in Italia, grazie all’acquisizione delle torri Wind avvenuta nel corso del 2015. Accantonato il dossier Inwit – era in gara con Ei Towers, il braccio di Mediaset che gestisce le antenne tv e tlc per acquisire Inwit (di proprietà di Telecom Italia poi non più venduta) – ora Cellnex punta al prossimo sbarco in Italia di Iliad.
L’affare Atlantia-Abertis dunque riporta la società delle torri spagnola al centro del risiko. American Tower, solo per guardare a uno dei due possibili protagonisti del risiko, potrebbe trarne beneficio in termini di l'operazione avrebbe un chiaro senso strategico, consentendo un rapido consolidamento della sua presenza in Europa, oggi limitata a Germania e Francia.
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