Finanza & Mercati

Petrolio, ribassi senza tregua: Brent sotto 45 dollari

  • Abbonati
  • Accedi
mercati

Petrolio, ribassi senza tregua: Brent sotto 45 dollari

Il crollo del petrolio ha riaperto il dibattito nell’Opec sull’opportunità di tagliare la produzione in modo più drastico. È il ministro iraniano Bijan Zanganeh a rivelarlo, senza peraltro riuscire a risollevare le quotazioni del barile. C’è stato anzi un nuovo tonfo, dopo quello di martedì, quando il greggio era entrato tecnicamente in «bear market»: il Brent ha perso oltre il 3%, scendendo sotto 45 dollari, il Wti ha toccato un minimo di 42,13 dollari.

Zanganeh a dire il vero non è stato eccessivamente incoraggiante. «Stiamo discutendo con gli altri membri dell’Opec per prepararci a una nuova decisione – ha dichiarato alla tv iraniana Irib – Ma prendere decisioni in questa organizzazione è molto difficile, qualunque decisione significherebbe tagli di produzione per i Paesi membri».

L’Iran stesso, che ha avuto il permesso di aumentare leggermente l’output, verrebbe probabilmente chiamato a partecipare ai sacrifici a questo punto. E lo stesso vale, se non per la Libia, quanto meno per la Nigeria: i due Paesi, esonerati dai tagli, sono tra i principali responsabili dell’attuale ritorno del surplus sul mercato. Il ministro nigeriano Emmanuel Ibe Kachikwu aveva d’altra parte detto, in occasione del vertice Opec del 25 maggio, che Abuja si sarebbe unita all’azione del gruppo non appena avesse riguadagnato (come in effetti è accaduto) un output intorno a 1,8 milioni di barili al giorno.

Il mercato del petrolio tuttavia non si lascia più incantare dalle parole dell’Opec. L’impeto ribassista è tale da non essere interrotto neppure da una riduzione delle scorte Usa, l’unico parametro che fino a poco tempo fa sembrava interessare agli investitori: ieri l’Eia ha comunicato un calo settimanale di 2,5 milioni di barili per gli stock di greggio, superiore alle attese degli analisti, e di 578mila barili per le benzine.

C’è anche la tempesta tropicale Cindy che punta verso Texas e Louisiana, cuore dell’industria petrolifera americana. Ma il prezzo del barile continua ad andare a picco: un ribasso di oltre il 20% nel primo semestre non si vedeva dal 1997.

© Riproduzione riservata