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Mediaset si blinda: via libera al buyback. Nuova causa contro…

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L’ASSEMBLEA

Mediaset si blinda: via libera al buyback. Nuova causa contro Vivendi. Il Fondo Amber attacca i vertici

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L'assemblea degli azionisti di Mediaset ha approvato l'acquisto di azioni proprie ("Buyback") fino al 10% del capitale con il voto favorevole anche della quasi totalità degli azionisti di minoranza. Un esito che quindi, facendo scattare il meccanismo del cosiddetto "whitewash", costituisce un punto a favore di Fininvest (socio con oltre il 39%) nell'obiettivo di mantenere e rafforzare la presa sul gruppo televisivo e riduce ulteriormente i margini di manovra di eventuali offensive di Vivendi. La delibera ha ottenuto il via libera del 98% circa del capitale sociale presente, mentre come nelle attese della vigilia i francesi (titolari del 28,8%) non si sono presentati, ed è stata approvata con l'ok del 94% degli azionisti di minoranza. L'acquisto di azioni proprie da parte di Mediaset fornirà presumibilmente un supporto al titolo in Borsa e ridurrà ulteriormente il flottante, ma avendo avuto l'ok dei soci di minoranza non farà scattare gli obblighi di opa in caso di rafforzamento dei principali azionisti.

Al termine dell'assemblea, Pier Silvio Berlusconi - parlando anche da azionista e non solo da manager - si è comunque mostrato tranquillo sul controllo del gruppo da parte della sua famiglia tanto da allontanare l'ipotesi di ulteriori acquisti sul mercato da parte di Fininvest (comunque non possibili fino a dicembre): «Ad oggi non vedo grandi motivi» per ulteriori rafforzamenti di Fininvest in Mediaset, «Se ci si riferisce al rischio di scalata da parte di un socio che sta vicino al 30%, non vediamo questo rischio».

Nuova causa contro Vivendi
Una delle sorprese della giornata è stato l'annuncio di una nuova causa civile intentata da Mediaset, e da Fininvest, contro Vivendi dopo quella presentata ad agosto 2016 per la rottura del contratto su Premium. «Poche settimane fa abbiamo nuovamente citato in Tribunale Vivendi per violazione contrattuale, concorrenza sleale e violazione della legge sul pluralismo televisivo», ha detto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, parlando all'assemblea. «Non arretreremo sul piano della difesa legale e nella tutela dei nostri, e vostri, interessi», ha aggiunto davanti ai soci sottolineando che «risolvere questo grave contenzioso è per noi una priorità assoluta». Il nuovo atto di citazione di Mediaset contro Vivendi è stato depositato lo scorso 8 giugno in Tribunale e chiede di accertare e dichiarare la violazione da parte di Vivendi del divieto di acquisto di azioni di Mediaset alla luce del contratto firmato ad aprile 2016 e allo stesso modo di sancire la nullità degli acquisti di azioni di Mediaset anche per effetto della violazione delle norme in materia radio televisiva accertata dall'Agcom. Al Tribunale si chiede inoltre di dichiarare che i comportamenti di Vivendi costituiscono atti di concorrenza sleale. «La prima causa era legata alla rottura del contratto, questa seconda è conseguenza di cio' che è avvenuto dopo - ha commentato l'amministratore delegato di Mediaset Pier Silvio Berlusconi - Ci tengo a precisare che non andiamo sul risarcimento danni ma vogliamo l'esecuzione del contratto».

«Vivendi ci voleva scalare»
«L'obiettivo di Vivendi era quello di entrare dalla porta di Premium, per poi scalare la società», ha aggiunto Confalonieri ricostruendo la vicenda della mancata alleanza italo-francese. «Non siamo contro il mercato ma siamo contro le scorrerie: ancor di più se fatte da quello che si era accreditato comune partner strategico». Su Premium, secondo il presidente, «i francesi hanno costruito un pretesto» per non rispettare il contratto di vendita di Premium. Immaginare Vivendi come grande editore in Italia è «inquietante» visto che i francesi hanno tradito gli impegni presi e trattato «con arroganza» gli organi di controllo italiani, ha aggiunto.

Le richieste di Agcom
«Siamo in attesa di conoscere le decisioni di Agcom» in merito alle modalità con cui Vivendi intende ottemperare al provvedimento dell'Authority che ha riscontrato la violazione delle norme sulla concentrazione tlc-media da parte del gruppo francese, ha precisato il presidente di Mediaset. Vivendi ha presentato nei giorni scorsi i propri impegni ad Agcom che le ha chiesto di rimuovere entro dodici mesi la posizione acquisita (tra Telecom e Mediaset) che viola la normativa vigente.

Amber attacca su costi e strategie, management non adeguato
L'altro colpo di scena di giornata è stato l'attacco di un investitore istituzionale internazionale alla gestione operativa di Mediaset e ai suoi manager. Amber Capital, titolare del 2,5% del capitale di Mediaset, critica la gestione operativa e le strategie del gruppo televisivo e chiede di «valutare l'adeguatezza del management poichè l'attuale è definito non adatto» ad affrontare lo scenario competitivo attuale. La dura posizione del fondo di investimento è stata espressa in assemblea da Arturo Albano, manager del fondo Amber.

«L'attuale gestione è deficitaria», ha esordito puntando il dito in primo luogo sui costi in particolare delle attività italiane che hanno «un numero di dipendenti triplo rispetto all'Italia» e con un costo medio per dipendente «superiore dell'8%» rispetto a quelli medi dei principali contendenti: Mediaset «emerge come una società vecchia», ha aggiunto Albano. L'azionista ha poi giudicato necessario«un ridimensionamento dei costi del consiglio di amministrazione» («62 milioni negli ultimi quattro anni») a fronte di risultati «quantomeno deludenti»: del board inoltre Albano ha criticato l'alta componente fissa della remunerazione ma anche l'età elevata dei componenti e «l'assoluta mancanza di ricambio». «C'e' una mentalità ancora convinta di essere negli anni '80 e a'90 - ha sostenuto -: il mondo è cambiato, i concorrenti sono cambiati, la società non puo restare ancorata allo stesso modello di business di 20 o 30 anni fa. Bisogna affidarsi a persone in grado di ripensare il ruolo strategico di mediaset nel futuro». Infine Amber Capital ha chiesto al gruppo di «valutare aggregazioni» e «partnership strategica» significative perché sarebbe «miope restare da soli».

Mediaset parteciperà alla nuova asta per la serie A
Confalonieri ha poi annunciato che Mediaset farà un’offerta per la serie A dopo il fallimento della prima asta. «In autunno - ha detto - è prevista una nuova asta per i diritti tv della serie A, noi parteciperemo con l'obiettivo di ottenere la migliore offerta televisiva calcistica per i tifosi italiani».

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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