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Domanda di benzina da record negli Stati Uniti

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Domanda di benzina da record negli Stati Uniti

(Bloomberg)
(Bloomberg)

Dopo lo scivolone di martedì il petrolio è tornato ad apprezzarsi, grazie a una lettura positiva delle statistiche settimanali dagli Stati Uniti.

Oltre Oceano la domanda di benzina è salita al record storico di 9,842 milioni di barili al giorno e c’è stato un nuovo calo delle scorte, in particolare per questo carburante (-2,5 mb), ma anche per i distillati (sia pure soltanto di 150mila barili) e per il greggio (-1,5 mb, meno del previsto).

Il Brent è quindi riuscito a riguadagnare un’importante soglia tecnica – la media mobile degli ultimi 200 giorni, che aveva ceduto lunedì – per chiudere in rialzo dell’1,1% a 52,36 dollari al barile. In ripresa anche il Wti, a 49,59 $ (+0,9%).

A ben vedere i dati dell’Energy Information Agency (Eia) evidenziano anche fattori ribassisti, specie se verranno confermati nelle prossime settimane.

Se si osservano tutti i prodotti (compresi propano e propilene), le scorte commerciali degli Usa sono in realtà aumentate di 1,1 mb: il primo rialzo settimanale dal 9 giugno, fa notare Giovanni Staunovo di Ubs.

Ma c’è di più. Le esportazioni dei Paesi Opec verso gli Stati Uniti sono di nuovo in aumento: +242mila bg dall’Arabia Saudita (a 1,174 mbg) e +273mila bg dall’Iraq, che è arrivato a ben 1,096 mbg, un livello superato soltanto due volte in passato.

C’è anche una risalita della produzione di greggio negli Usa a 9,43 mbg, il massimo da luglio 2015. Ma le stime settimanali Eia sono poco affidabili e i dati mensili, più accurate, da qualche tempo li stanno correggendo sempre più spesso (e in modo rilevante) al ribasso.

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