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Uber alla svolta, il nuovo ceo arriva da Expedia

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Uber alla svolta, il nuovo ceo arriva da Expedia

  • –Alberto Magnani

Uber cambia pagina. Il Cda dell'azienda di trasporti privata californiana, valutata quasi 70 miliardi di dollari, ha nominato come amministratore delegato Dara Khosrowshah, per 12 anni alla testa della piattaforma di viaggi online Expedia. La scelta è arrivata dopo un rush finale fra una terna di concorrenti che non vedeva come favorito Khosrowshah. Tra i nomi rimasti in lizza fino a domenica comparivano Jeff Immelt, presidente di General Electric, e Meg Whitman, presidente e Ceo di Hewlett Packard Enterprise. I pronostici erano sbilanciati soprattutto verso Whitman, che però non sarebbe riuscita a trovare un accordo sulle condizioni con il cda della controversa (ex) startup di San Francisco. La decisione non è stata ancora ufficializzata dall’azienda e pare che lo stesso Khosrowshah debba ancora accettare l’incarico, ma fonti citate dai media statunitensi danno per imminente l’annuncio. Al momento n on sono arrivate conferme. Il cambio di guardia giunge al termine di un periodo di turbolenze culminato con le dimissioni del precedente Ceo Travis Kalanick, costretto all’addio a giugno dalle pressioni dei suoi stessi azionisti. Kalanick, cofondatore dell’azienda, ha perso consensi interni ed esterni a causa della fitta sequenza di scandali che hanno travolto la società. Solo negli ultimi mesi l’azienda ha dovuto rispondere a una serie di controversie che vanno dalle molestie sessuali (con 20 dipendenti licenziati a giugno) al presunto furto di una tecnologia di Google per le vetture che si guidano da sole, passando per i sospetti di spionaggio industriale a danno di un rivale storico come Lyft (un network di trasporti che offre un servizio simile a quello di Uber).

Oltre allo stesso Kalanick, la compagnia ha perso per strada diversi membri del management ed è stata traghettata fino alla nuova scelta del Cda da una commissione di 13 membri. Tra gli ultimi a lasciare c’è stato il chief financial officer Gautam Gupta, via dall’azienda a giugno dopo la chiusura di un trimestre che ha registrato perdite per 708 milioni di dollari (comunque in calo rispetto ai 991 milioni del periodo precedente).
Ed è proprio dal tema della profittabilità che dovrà iniziare il nuovo corso di Khosrowshah, visto che gli utili sono ancora un miraggio nella storia di una multinazionale fondata nel 2009 ed arrivata a coprire oltre 600 città in tutto il mondo. Uber ha archiviato il trimestre che si è chiuso a giugno con ricavi in salita del 18%, a 3,4 miliardi, e ha dichiarato di essere «sulla buona strada» per la redditività. A essere poco chiari sono i tempi e la strategia ipotizzati per raggiungere il traguardo, visto che il gruppo soffre l’andamento contraddittorio tra crescita del servizio globale e stasi dei risultati finanziari. Secondo i numeri forniti a Bloomberg dall’azienda, Uber ha chiuso l’intero 2016 con un giro d’affari di prenotazione per 20 miliardi di dollari l0rdi ma ha registrato perdite nette per 2,8 miliardi di dollari. Forse potrebbe essere proprio Khosrowshahi a centrare il break-even, confermando la fama guadagnata alla guida di Expedia. Il curriculum, e i numeri, sembrano essere dalla sua. Il manager è nato in Iran nel 1969 ma si è trasferito con la famiglia negli Stati Uniti fin dall’infanzia, laureandosi in ingegneria elettronica alla Brown University. Dopo gli esordi in banche di investimento e società It è stato nominato ai vertici di Expedia nel 2005, portando la società a quadruplicare i suoi ricavi nell’arco di poco più di un decennio: dai 2,1 miliardi di dollari del 2005 agli 8,7 miliardi del 2016. Oggi Expedia, nota sopratutto per l’omonimo portale di organizzazione v iaggi, è cresciuta fino al rango di prima agenzia di viaggi sul mercato Usa e detiene in portafoglio siti di settore cliccatissimi come Hotels.com, Orbitz, Trivago, HomeAway, and Travelocity. Risultati che si sono fatti sentire sui compensi di Khosrowshahi, classificato da una graduatoria dell’Associated Press come uno dei Ceo più remunerati nel mondo delle tecnologie: oltre 90 milioni di dollari.

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