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La Bce prepara nuove regole sugli Npl

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La Bce prepara nuove regole sugli Npl

  • –Alessandro Merli

FRANCOFORTE

La vigilanza della Banca centrale europea pubblicherà presto un’indicazione quantitativa delle sue «aspettative» per la riduzione delle stock di sofferenze da parte delle banche dell’eurozona, ha detto ieri il presidente dell'Ssm, l'organo di supervisione bancaria europea, Danièle Nouy. L'annuncio, secondo indicazioni raccolte dal Sole 24 Ore, potrebbe arrivare già nei prossimi giorni e dovrebbe comprendere un documento da sottoporre a consultazione delle parti interessate, come è la prassi della maggior parte degli interventi della vigilanza bancaria della Bce. Questa ha pubblicato nel marzo scorso delle linee guida destinate alle banche sulla riduzione dei non-performing loans (Npl), come ha ricordato il capo della vigilanza nell'eurozona, ed esse verrebbero ora integrate da un'indicazione quantitativa più precisa e quindi presumibilmente più stringente.

“Per noi – ha detto la signora Nouy a una conferenza a Bruxelles – le aspettative sono un'indicazione piuttosto forte”. Il capo della vigilanza dell'eurozona ha dichiarato anche che “ora che la situazione economica è molto migliorata, dobbiamo vedere un progresso molto significativo” nella riduzione dell'esposizione ai crediti in sofferenza. In Italia, uno dei Paesi dove le sofferenze bancarie sono più alte, le ultime statistiche hanno rivelato che lo stock è in diminuzione, in parte per operazioni di cessione, la più importante delle quali realizzata da Unicredit, in parte per effetto del miglioramento della congiuntura economica. C'è tuttavia il timore che un'accelerazione della riduzione degli Npl possa creare nuovi problemi ai bilanci bancari, costringendo gli istituti di credito a cessioni a prezzi molto bassi.

In Portogallo, un altro dei Paesi dell'eurozona dove le sofferenze sono più alte come percentuale del portafoglio crediti, le tre banche più grandi, il Millenium Bcp, la banca pubblica Caixa Geral de Depositos e il Novo Banco (la banca nata dal fallimento del Banco Espirito Santo), hanno annunciato ieri la creazione di una piattaforma comune per gestire il problema degli Npl. Le tre banche rappresentano il grosso delle sofferenze del sistema, valutate in 25-30 miliardi di euro. Obiettivo della piattaforma, secondo un comunicato emesso dai tre istituti lusitani, è di “accelerare la riduzione dell'esposizione agli Npl”. Il meccanismo consentirà un miglior coordinamento e una maggior efficacia e rapidità del processo di ristrutturazione dei crediti e delle imprese debitrici, facilitando la ripresa di queste ultime. La piattaforma, che dovrebbe cominciare a operare a dicembre, non prevede interventi pubblici, né garanzie, e gli Npl resteranno sui libri delle singole banche. La strada adottata, si fa notare a Lisbona, è diversa da quelle della Spagna, dove è stata creata una “bad bank” con il sostegno di fondi pubblici, e dell''Italia, dove il Governo è intervenuto in singoli istituti.

A Bruxelles, la signora Nouy ha anche ripetuto la richiesta della Bce che l'unione bancaria vada completata, dopo l'adozione della vigilanza e di un meccanismo di risoluzione unico, con la creazione di uno schema comune per l'assicurazione dei depositi. Il consigliere della Bce, Peter Praet, in un'intervista a “Les Echos” ha sostenuto che “l'unione bancaria è al momento ancora troppo un insieme di sistemi nazionali” e che, soprattutto in caso di intervento pubblico, troppa responsabilità continua a rimanere a livello nazionale.

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