Warren Buffett entra con il 9,047% del capitale in Cattolica. L’oracolo di Omaha, uno degli uomini più ricchi al mondo che vanta un feeling con il mercato che ha pochi paragoni, ha scelto di investire 115,8 milioni di euro nel gruppo assicurativo guidato da Alberto Minali. La Popolare di Vicenza, attraverso i propri commissari liquidatori, ha comunicato ieri la cessione di 15,7 milioni di azioni del gruppo assicurativo alla Berkshire Hathaway. Si tratta dell’ultima tranche di valorizzazione del complessivo pacchetto che l’istituto deteneva nella società delle polizze.
La primavera scorsa, infatti, Popolare Vicenza aveva ceduto un primo 6% attraverso un’operazione di accelerated book building. In quell’occasione una parte del pacchetto, il 3,437% era andata alla Fondazione Cariverona e un’altra fetta alla Fondazione Monte di Lombardia. Ora la strategia è stata ben diversa. Il mercato non è stato coinvolto e l’operazione si è chiusa tra le parti con la banca da un lato e il gruppo americano dall’altro. Quanto al prezzo, la transazione sarà eseguita oggi a 7,35 euro ad azione attraverso Intermonte. Dieci centesimi in più di quanto ha pagato Cariverona e quattro centesimi in più di quanto quotava ieri il gruppo assicurativo che ha archiviato la seduta in discesa dello 0,14% a 7,31 euro.
Rispetto alla ratio della mossa di Berkshire Hathaway, va ricordato che Buffett da tempo cercava di investire in asset assicurativi del paese. Nel 2011 il miliardario americano aveva preso in considerazione l’ingresso nel capitale di Fondiaria Sai quando la compagnia cercava sponde per il rilancio. Successivamente, nel 2013 ha presentato un’offerta per rilevare gli asset di Milano Assicurazioni messi in asta da UnipolSai dopo aver digerito l’acquisizione del gruppo che faceva capo alla famiglia Ligresti.
L’Oracolo di Omaha, soprannominato così per avere attuato la regola di «non perdere mai denaro», non sembra dunque avere timore di fare acquisizioni importanti in Italia, lo scorso anno si era già comprato il produttore italiano di trattori Zephir. Tanto più nel settore assicurativo, dove è già parzialmente operativo grazie al fatto che è uno dei principali operatori nel mondo della riassicurazione con General Re, Bh Reinsurance, Geico e Other Primary. Detto ciò, stante la capacità di investimento di Berkshire Hathaway, la puntata su Cattolica è evidentemente una goccia nel mare di denaro che la conglomerata ha a disposizione. Probabilmente, peraltro, la scelta di scommettere sul gruppo assicurativo è nata da uno spunto di Todd Combs e Ted Weschler, gli uomini che Buffet ha scelto per gestire un patrimonio prima di 2 miliardi di dollari e poi la primavera scorsa aumentato fino a 10 miliardi di dollari. Loro evidentemente hanno visto in Cattolica un titolo con potenzialità di crescita. Non foss’altro perchè oggi, stando ai multipli di Bloomberg, la società tratta a sconto sul patrimonio. Peraltro l’ottica di investimento di Berkshire Hathaway è normalmente di lungo periodo il che fa immaginare che sarà sicuramente una partecipazione stabile.
Possibile che ci siano mire in termini di presenza in consiglio o gestione? Non è nella politica della conglomerata incidere sulla governance delle partecipate, tanto più se la quota non è di controllo. Tra l’altro, anche se gli americani avessero intenzioni diverse si scontrerebbero con le peculiarità che rendono il gruppo assicurativo un investimento diverso dagli altri: è una società cooperativa che per statuto prevede ancora il voto capitario. Insomma le azioni, per quanto numerose, in assemblea valgono comunque sempre uno e l’accesso all’assise e alla lista dei soci non è immediato. Elementi che, sulla carta, rendono difficoltosa una futura valorizzazione della partecipazione, salvo non cambino le regole. Cosa sulla quale il mercato e alcuni azionisti ragionano in realtà da tempo ma che, al momento, non avrebbe trovato sponda ai massimi livelli.
Minali, ha in ogni caso «appreso con enorme soddisfazione» la notizia e ha
interpretato l’ingresso di Buffett come «un grande atto di fiducia nei confronti della compagnia e del suo management e una straordinaria occasione per Cattolica, viste le opportunità che questa presenza così prestigiosa nel suo capitale può aprire». Va detto, infine, che Cattolica in questo momento è impegnato in un ambizioso piano per aumentare la propria dimensione: è in corsa per siglare un accordo di bancassurance con Banco Bpm, la terza banca del paese.
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