Buffett non dorme sugli allori. In Italia ha fatto notizia l’ingresso in grande stile dell’87enne mago della finanza nel capitale di Cattolica Assicurazioni: con i quasi 116 milioni di euro che ha messo sul piatto, Warren è diventato il primo azionista del gruppo guidato da Alberto Minali, con più del 9% del capitale. Ma questa è solo una delle tante mosse che l’Oracolo di Omaha e il suo staff hanno deciso nelle ultime settimane. Come sta evolvendo il portafoglio di Berkshire Hathaway, la holding di Buffett?
Conoscere le mosse del mago della finanza non è una missione impossibile: Berkshire Hathaway è infatti tenuta, come tutte le società statunitensi che gestiscono oltre 100 milioni di dollari di asset, a presentare il modello 13F alla Sec (la Consob statunitense). Il “SEC Form 13F” va consegnato quattro volte l’anno, entro 45 giorni dalla presentazione della trimestrale. Il modello ha i suoi limiti: contiene infatti le indicazioni di tutti gli investimenti della società, ma solo se effettuate sulle Borse statunitensi (quindi gli acquisti su Cattolica Assicurazioni non risultano) e senza le posizioni short, al ribasso. Però è utilie per avere un’idea di massima su come si stanno muovendo i grandi asset manager ed hedge funds statunitensi.
Guardiamo allora quali sono state le mosse più recenti di Buffet nell’ultimo 13F, presentato il 14 agosto. Intanto l’entità complessiva del portafoglio di Berkshire Hathaway è rimasta grossomodo stabile: 162 miliardi di dollari. La parte del leone la fanno le azioni di cinque società, che da sole pesano per circa il 64% del portafoglio totale. Si tratta, nell’ordine, di Kraft Heinz, Coca-Cola, Wells Fargo, Apple e American Express.
Due parole sulle regine del portafoglio di Warren, iniziando da Kraft Heinz. Berkshire, che assieme al fondo di private equity brasiliano 3G Capital quattro anni fa acquistò Kraft, è l’artefice della fusione con Heinz avvenuta nel 2015: nessuna sorpresa quindi nel vedere come il 17,2% del portafoglio dell’oracolo di Omaha sia rappresentato dal colosso alimentare, il quinto al mondo.
Wells Fargo pesa per il 16% nel portafoglio di Berkshire, ma si tratta di una quota in leggera diminuzione rispetto all’anno scorso, quando toccava il 17,5% del totale: solo nell’ultimo trimestre la holding di Omaha ha venduto circa nove milioni di dollari di azioni Wells Fargo, a un prezzo medio di circa 53 dollari per azione. Ricordiamo che nella prima metà del 2013 Buffett acquistò a circa 36 dollari per azione ben 18 milioni di dollari di azioni dell’ex compagnia delle diligenze del Far West, ora diventata una delle quattro maggiori banche americane. Comprate a 36 dollari, vendute a 53, per un guadagno di oltre il 47%.
Coca-Cola e American Express sono da tempo nel cuore di Buffett. Nel 2013, all’annuale conferenza degli azionisti, l’oracolo di Omaha dichiarò di non avere mai venduto nella sua vita un titolo del colosso del beverage di Atlanta, e che non l’avrebbe mai fatto nemmeno in futuro: «sono il genere di persona a cui piace scommettere su cose sicure», disse. A forza di accumulare, oggi si ritrova con il 17% del suo portafoglio in azioni Coca-Cola. Stesso approccio per American Express, che pesa per il 9,4% negli investimenti di Berkshire.
Apple rappresenta una storia a parte: Buffett la sta comprando con grande convinzione da un paio d’anni, e l’ultimo trimestre non ha fatto eccezione. L’attrazione fatale della Mela per Warren - che in precedenza si era sempre tenuto alla larga dai titoli dot.com - ha fatto molto discutere: secondo alcuni analisti, è la miglior conferma che oggi Apple rappresenta più un investimento nel settore “consumer” che in quello “tech”.
Ma quali sono le azioni che Warren ha comprato negli ultimi anni? Apple a parte, Berkshire sta acquistando lentamente Bank of New York Mellon fin dal 2012, assieme alle General Motors: oggi rappresentano rispettivamente l’1,6% e l’1,29% del portafoglio. Nell’aprile 2016 inoltre Berkshire ha partecipato con 30 milioni di dollari alla ricapitalizzazione di Liberty SiriusXM Group, le cui azioni da allora hanno più che raddoppiato il loro valore. In quel preciso momento la società, per motivi particolari, quotava a sconto e il fiuto di Buffett non si è lasciato sfuggire l’occasione d’oro.
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